Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 196 del 16/12/2010

LA CURIOSITA’ “I lacci di Palermo” sotto l’albero

16 Dicembre 2010
cibus cibus

LA CURIOSITA’

Così il proprietario di Cibus ha definito la pasta artigianale prodotta per le feste. Tre diverse materie prime utilizzate, simbolo dei problemi della città

“I lacci di Palermo”
sotto l’albero

Quest’anno tra i regali sotto l’albero i palermitani potrebbero trovare un insolito dono carico simbolicamente di contenuti della realtà sociale e politica siciliana dei nostri giorni.

L’artefice di questo regalo provocatorio è Stefano Giglio, proprietario di Cibus in via Amari: «La produzione di questa pasta artigianale – afferma – non riguarda solo il recupero della nostra antica arte della pastificazione, ma vuole rappresentare in forma di pasta il lungo laccio con il quale Palermo è legata».
“I lacci di Palermo”: così si chiamano i tre diversi tipi di pasta lunga ideati. «C’è una pasta fatta di grano duro – dice il signor Giglio – uno spaghettone lungo fatto con la farina di tumminia, così come si fa il pane, e l’altro fatto con la farina di carrube». Tre ingredienti, tre colori, tre “simboli” «attuali – aggiunge -, perché i lacci rappresentano la pasta di semola, la politica, quella di tumminia, la burocrazia e quella di carruba di colore scuro, la mafia. Questi sono i lacci che rappresentano le tre grandi difficoltà di Palermo». Il pacco Cibus delle feste include le tre confezioni di pasta, a ricordarci come i “lacci” della politica, della burocrazia e della mafia “sono tutt’uno” e come, anche di fronte al “conformismo” alimentare natalizio, si può e si deve riflettere sulla realtà della nostra terra.

Elisabetta Grimaudo