Numeri Febbraio 2008
IL PRODOTTO Tequila bum bum

Tequila bum bum
La parola tequila (che erroneamente utilizziamo al femminile) ci rimanda dritti dritti al Messico, alle sieste, ai sombreri, alla musica dai ritmi allegri e vivaci, alle pampas sconfinate.

Il tequila prende il nome dalla città di Tequila, precisamente dal vulcano di Tequila che sovrasta i campi di agave blu nello stato di Jalisco. L’agave blu è un una pianta che fa parte della famiglia del giglio e non, come si potrebbe immaginare, del cactus. La varietà utilizzata per il tequila si chiama “agave tequiliana weber azul”, comunemente detta agave blu. Grazie al clima arido e all’altitudine della regione di Jalisco, la pianta cresce da sola, raggiunge la maturazione in 8-12 anni e viene utilizzata soltanto una volta. Vedendola, in molti saranno in grado di riconoscerla, soprattutto tra noi siciliani. Almeno una volta infatti, ci sarà capitato di trovarla insieme ad altre varietà, in giardini, nei cigli di strade o autostrade, in terreni particolarmente aridi.
Danilo ci spiega l’iter produttivo, abituato a farlo per lavoro, nei corsi di educazione per barman, ristoratori e gente comune.
Il “jimador” raccoglie la pigna, ossia il cuore dell’agave e lo porta in distilleria. Qui le pigne vengono sistemate in dei forni che ne possono contenere un massimo di mille, per essere cotte a vapore per 48 ore. Devono poi raffreddare per 14 ore, prima di essere utilizzate. A questo punto le pigne vengono macinate fino a diventare una polpa, poi lavate con acqua demineralizzata per estrarre il succo d’agave. Il liquido che si ricava è “agamie” o acqua di miele. Poi viene aggiunto il lievito naturale per la fermentazione che ci fa ottenere l’equivalente di un “vino d’agave”, infatti la gradazione alcolica è di circa 10-12%. Dopo la fermentazione il liquido deve essere distillato due volte, con la prima distillazione si ottiene l’Ordinario di 25-28%, con la

La produzione di tequila segue una regolamentazione molto rigida, controllata dal governo messicano. Il tequila deve essere prodotto con il 100 per cento di prodotti naturali, distillato due volte ad una gradazione alcolica non inferiore a 35 per cento, ogni bottiglia deve riportare un numero di quattro cifre, l’etichetta deve contenere la frase “Hecho in Mexico” ecc. Se volete essere sicuri, controllate tutti i dati prima di cominciare a bere, dopo potrebbe essere troppo tardi.
Aurora Rainieri
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