Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 154 del 25/02/2010

GUSTO E MODA Ti prendo per la gola e per il cappello

25 Febbraio 2010
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GUSTO E MODA

La cucina di Natale Giunta e i vini di Renato De Bartoli alla mostra di cinquanta preziosi copricapo della collezione di Francesca Di Maria a Palermo

Ti prendo
per la gola
e per il cappello

Gusto e classe. Un binomio che unisce due arti apparentemente lontane ma che convergono verso questi stessi ideali. E così in occasione della mostra di cinquanta preziosi copricapo della immensa collezione della creatrice siciliana Francesca Di Maria l’alta moda ha sposato l’alta cucina di Natale Giunta ed i vini, altrettanto importanti, di Renato De Bartoli.


I cappelli di Francesca Di Maria raccontano la storia del costume italiano ed in particolare la Belle époque siciliana, ai tempi in cui Palermo era una delle capitali del gusto e della mondanità. Piume, velluti, ricami, organze, rafie, crine di cavallo, fiori, velette: creazioni che dal 1910 al 1960 hanno accompagnato le signore in tutte le occasioni della vita sociale, dal mattino alla sera, dai ricevimenti ai matrimoni. L’apertura dell’atelier e la possibilità di ammirare le splendide creazioni della stilista siciliana è stata sublimata dalla degustazione dei finger food del catering dello chef Natale Giunta. Preparazioni monoporzione che ormai rappresentano l’avanguardia della cucina: involtini di salmone con mozzarella di bufala, cornetti di bresaola con formaggio cremoso caprino ed infine caponatina bianca con miele di nespola. “La collaborazione con l’atelier – ha spiegato Mario Di Cristina, responsabile del catering – procede già da tempo. Riteniamo che alta moda e alta cucina vadano perfettamente a braccetto e che in occasioni come queste il cocktail fatto di piccoli e sfiziosi finger food sia l’ideale”. A fare da padrone fra i calici c’erano i vini Terzavia di Renato De Bartoli: il bianco Occidens ed il rosso Amada, entrambi Igt. “L’obiettivo di questi vini – ha spiegato lo stesso De Bartoli – è quello di seguire dei principi di naturalezza, abolendo tutte quelle pratiche di forzatura come tecnologie estreme ed additivi che possono influenzare l’essenza del prodotto. Per questo le uve vengono selezionate in zone particolarmente vocate ed in cantina si utilizzano metodi meno invasivi nel rispetto dei tempi naturali del vino e con pochi solfiti”.
Le creazioni di Francesca Di Maria saranno in mostra dal 28 febbraio al 2 marzo al Salone internazionale della moda White di Milano, testimonial Elio Fiorucci, con il patrocinio del Comune.

Piera Zagone