Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 45 del 24/01/2008

IL SONDAGGIO Carne clonata, si allarga il fronte del no

24 Gennaio 2008
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    IL SONDAGGIO

La Coldiretti si dice pronta a “una forte mobilitazione”, la Cia chiede che “un orientamento in tal senso va contrastato con estrema fermezza”. Mentre “libertà di scelta”, viene invocata dall’Aduc

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si allarga
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Il via libera Usa a carne e latte da animali clonati riaccende le paure relative a un possibile sbarco di latte e carni da animali clonati sulle tavole italiane ed europee. Dopo il consenso arrivato dalla Fda, l'Ente che sovrintende sulla sanità alimentare negli Usa.

Per l'Authority “il cibo proveniente dal bestiame, dai maiali e dalle capre clonate è sano e può essere mangiato”. Coldiretti ripropone la mobilitazione già annunciata dopo l'avvio della consultazione pubblica da parte dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) su un parere preliminare riguardo la sicurezza di alimenti derivati da animali clonati. “Siamo pronti a una forte mobilitazione per impedire che arrivi sulle tavole un'allucinante realtà”, afferma Coldiretti, parlando di “rischio inaccettabile” per la sicurezza alimentare e di “evidenti perplessità di natura etica”. Anche la Cia auspica che l'ok dagli Stati Uniti non sia seguito in Europa, sottolineando che “un orientamento in tal senso va contrastato con estrema fermezza non solo sotto il profilo della sicurezza per i consumatori, ma soprattutto per una questione di carattere etico”.
Un invito all'Unione europea a “respingere l'adozione di questa pratica e impedire le importazioni di prodotti derivati da cloni”, giunge anche da Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e capogruppo in commissione Agricoltura. Per De Petris “la clonazione animale conviene solo alle grandi imprese biotecnologiche che vogliono sottoporre anche la zootecnia alla dittatura dei brevetti”. Di operazione lucrosa per le multinazionali del biotech parlano anche il senatore Francesco Ferrante, capogruppo del PD-Ulivo in Commissione Ambiente e Marco Lion, presidente della Commissione Agricoltura alla Camera. Quest'ultimo afferma come il “Governo deve al contrario dichiarare di interesse nazionale la tutela dei cibi naturali e di origine garantendo ai consumatori alimenti non fabbricati in laboratorio”. Il fronte dei no è interrotto dalla voce dell'Aduc, associazione di consumatori che invoca la libertà di scelta, nella considerazione, però, che il consumatore deve poter esser informato dall'etichettatura. “L'importante – osserva l'Aduc – è che non ci sia qualcuno che pretenda di imporre ad altri la propria morale, etica o religione. Ognuno si farà la propria informazione e allo Stato il compito di garantire il diritto di ognuno ad essere informato e scegliere di conseguenza”. Sul fronte della trasparenza sugli scaffali, arriva intanto una buona notizia dalla Germania: è in dirittura d'arrivo una speciale etichetta per il cibo non geneticamente modificato. La nuova etichetta non verrà applicata solo alle coltivazioni che non vengono geneticamente modificate, ma anche a prodotti come le uova, la carne e il latte provenienti da animali allevati senza i mangimi Ogm. E dalla Toscana patria della “fiorentina” arrivano altre levate di scudi. “No alla bistecca alla fiorentina clonata”, tuona Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana in seguito all'approvazione alla commercializzazione di carne e di latte provenienti da animali clonati da parte della Food and drugs amministration, l'ente che sovrintende sulla sanità alimentare negli Stati Uniti.

Elena Mancuso