Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 148 del 14/01/2010

VIVERE DI VINO “L’unica strada è la tipicità”

14 Gennaio 2010
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VIVERE DI VINO

Luigi Albano, consulente di molte aziende: “Bisogna differenziare i propri prodotti, insistendo nella valorizzazione della e identità”

“L’unica strada
è la tipicità”

Luigi Albano, una vita all’insegna delle sfide. Titolare di una società di consulenza per le aziende vinicole, le sue esperienze lavorative lo hanno portato in giro per l’Italia, facendogli conoscere le realtà delle zone vinicole più interessanti d’Italia.


Oltre che in Sicilia, ha lavorato quindi in Friuli Venezia Giulia presso la cantina Livon, in Toscana nella zona del Chianti classico, in Umbria da Lungarotti, in Campania e in Puglia. Così, dopo essere stato per quasi dieci anni lontano dalla Sicilia, Albano ha deciso di ritornare nella sua terra alla ricerca di nuove sfide da affrontare.

Lei che conosce bene le dinamiche del mercato del vino, è d’accordo sul fatto che in Sicilia siamo più bravi a produrre del buon vino che a venderlo?
“In Sicilia negli ultimi venti anni il mondo del vino è cresciuto moltissimo. Tuttavia era tanta la voglia di crescere, di migliorare la qualità, che i produttori siciliani hanno messo in secondo piano la comunicazione, pensando che bastava fare un buon vino per non avere problemi a venderlo”.

Si parla tanto della crisi del settore vitivinicolo. Qual è la ricetta per superarla?
“Finché il trend del mercato era positivo non c’erano problemi per le vendite, poi la sovrapproduzione prima e la crisi strutturale che ha colpito tutti i settori produttivi, hanno determinato seri problemi, soprattutto alle aziende più piccole. Non esistono ricette per superare la crisi. Penso sia fondamentale differenziare i propri prodotti, insistendo nella valorizzazione della unicità e tipicità, perché la personalità, l’identità alla fine vengono fuori”.

A proposito di tipicità, oggi si fa un gran parlare dei vini prodotti sull’Etna, non pensa che questo possa essere a discapito delle altre zone vinicole della Sicilia?
“In questo momento sull’Etna, oltre a produrre vini eccellenti, si fa molta sperimentazione e soprattutto si valorizzano le tipicità di ciascun vitigno autoctono e le peculiarità pedoclimatiche di ogni sottozona dell’Etna. C’è spazio per tutti, non penso che parlare dell’Etna possa minimizzare altre zone”.

Tre aziende siciliane sulle quali scommetterebbe in questo momento?
“Per me non ha senso individuare solo tre aziende, diciamo che io punto su tutte quelle che hanno come caratteristiche la unicità, la tipicità, la cui particolarità è quella di avere una personalità propria, che le rende diverse e quindi uniche”.

Luigi Albano per anni è stato uno dei collaboratori più stretti di Ignazio Miceli, icona del mondo del vino siciliano. Come lo ricorda?
“Con molto affetto e gratitudine. La mia passione per il mondo del vino, le cose che ho imparato le devo in gran parte a Ignazio Miceli. È stato il caso che ci ha fatti incontrare, quando da poco laureato in economia e commercio sono stato assunto come responsabile marketing della Mid. Miceli è stato un precursore dei tempi; aveva la capacità innata di capire prima degli altri quelle che sarebbero diventate le tendenze del momento, ma anche di scoprire per primo persone e idee valide”.

Annalisa Sagona