Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 150 del 28/01/2010

I CONTROLLI Bistecche più sicure

28 Gennaio 2010
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I CONTROLLI

Cresce il numero delle carni bovine con la certificazione di qualità in Sicilia. Il presidente del Corfilcarni Chiofalo: “Nell’Isola hanno aderito già 140 allevamenti”

Bistecche
più sicure

Bistecche garantite. Grazie ad un accordo con il ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali le carni di vitello sulle tavole dei siciliani sono più sicure. Il gruppo di controllo e certificazione Gcc del Corfilcarni da un anno a questa parte ha, infatti, il compito di promuovere la certificazione delle produzioni agroalimentari per i marchi di qualità e per l’etichettatura facoltativa delle carni bovine.

“L’etichetta dal nostro consorzio – spiega Vincenzo Chiofalo, presidente del Consorzio di ricerca filiera carni – oltre a garantire le informazioni sul numero del capo, sul luogo di allevamento, macellazione, eventuale trasformazione e punto vendita, impone che i vitelli siano nati in Sicilia, che non siano stati nutriti con grassi animali aggiunti e che siano stati allevati per almeno sette mesi all’aria aperta”.
Un sistema di filiera a chilometri 0 che raccoglie al momento nell’Isola 40 macellerie e 140 allevamenti. “Si tratta di buoni numeri – ha commentato Chiofalo – se si considera che l’esperimento è partito da un anno circa. Sono numeri però che vogliamo far crescere per fare in modo da un lato di promuovere quanto più possibile le nostre carni e dall’altro di dare maggiore sicurezza e garanzie sulla qualità del prodotto ai nostri consumatori”. Al momento la lista degli aderenti alla filiera, che è possibile consultare sul sito www.corfilcarni.it, riguarda più che altro punti vendita dei paesi dell’entroterra siciliano. La scommessa di Corfilcarni per il futuro è quello di allargare la disponibilità delle carni certificate fino ai centri cittadini.
Un altro progetto non meno ambizioso per il consorzio siciliano è quello di promuovere due nuovi prodotti: la bresaola ed il salame di bufalo. “Al momento – ha fatto sapere Chiofalo – stiamo promuovendo il prodotto e lo stiamo facendo assaggiare ai ristoratori ed in occasione di manifestazioni ed il riscontro fa ben sperare”. Se le cose continueranno di questo passo il salame e la bresaola di bufalo potrebbero ottenere la certificazione entro giugno.

Piera Zagone