Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 150 del 28/01/2010

LA CURIOSITÀ Pasta a Betlemme

28 Gennaio 2010
pasta pasta

LA CURIOSITÀ

Nasce uno stabilimento per vendere il tipico prodotto italiano a israeliani e palestinesi. Il prossimo passo è una fabbrica per il gelato

Pasta a Betlemme

Nasce sotto una “buona stella” a Betlemme uno stabilimento per produrre pasta che sarà venduta ad israeliani e a palestinesi. Si chiama “The constellation of the pasta” scelto da due imprenditori, uno italiano, l’altro palestinese, per avviare l’iniziativa. Sono Gian Matteo Balestrini e Sami Abu Dayyeh, che hanno intenzione di aprire un’altra fabbrica a Jenin.

In attesa che vengano ultimati i lavori per la realizzazione dell’area industriale a Betlemme, la prima unità produttiva sarà ospitata nei locali del patriarcato cattolico. Saranno impegnati quindici lavoratori in due turni.
“La risorsa più importante della Palestina – dicono gli imprenditori – è la qualità delle risorse umane, la elevata preparazione professionale, l’amore e l’orgoglio per un prodotto ben fatto”.
Con il marchio “The constellation of the pasta” verranno commercializzate pasta fresca e secca ripiena, realizzata con macchinari all’avanguardia della più avanzata tecnologia del settore – rigorosamente costruiti in Italia. I prodotti saranno destinati al mercato locale, che non sarà solo quello palestinese, ma anche israeliano, non dimenticando che la ‘pasta’, tipico prodotto della tradizione italiana, è anche apprezzatissima dai tanti turisti che, ogni anno, scelgono Israele. E poi ristoranti, alberghi, comunità, negozi e supermarket.
Con la dichiarata ambizione di guardare all’export verso un più ampio mercato regionale ed internazionale, “per fare della Palestina una grande piattaforma di produzione e distribuzione”.A regime, la prima linea produrrà 1000 kg al giorno di pasta disponibile in 35 diversi formati, potenzialmente ampliabile a seconda delle esigenze del mercato. Ma Gian Matteo Balestrini e Sami Abu Dayyeh hanno idee ben chiare pure su un altro prodotto da imporre sul mercato israeliano e palestinese: il gelato. Inizialmente la “Constellation” produrrà 600 chilogrammi di gelato in otto gusti diversi, che arriveranno a regime a raggiungere i 200 chilogrammi prodotti quotidianamente.

Elena Mancuso