Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 12 del 07/06/2007

L’ANALISI: La giungla Nero d’Avola

06 Giugno 2007
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    L'ANALISI

Uno studio dell’università di Palermo analizza 246 etichette della varietà siciliana più famosa. Il 60% dei vini è in purezza e circa la metà si tiene sulla fascia di prezzo fra cinque e dieci euro. Mercoledì alla Facoltà di Economia un seminario sui risultati
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La giungla Nero d’Avola

Una selva oscura, anzi… nero d’Avola. Districarsi nella giungla di quello che è il vino siciliano più famoso è diventato davvero difficile: tante, tantissime sono le aziende che producono il nettare e ancora di più sono le etichette.


Sebastiano Torcivia, presidente del comitato ordinatore del master universitario di primo livello in Manager delle aziende del settore vitivinicolo, nell’ambito delle attività del corso di studi ha raccolto dati da vertigine su questa varietà. All’Enoteca Picone di Palermo, in via Marconi, sono state censite 124 diverse aziende produttrici di Nero d’Avola e 246 diverse etichette del prodotto.
Tutto ciò metter in evidenza come non siano solo luci a caratterizzare il mercato di questo vino. «Il Nero d’Avola è un argomento odioamato – sostiene Torcivia – è la bandiera dell’enologia siciliana, ma allo stesso tempo porta con sé una serie di problematiche legate al prezzo basso, alla tendenza allo svilimento del prodotto, alla presenza di imbottigliatori non regionali. Per questo abbiamo voluto delineare uno scenario futuro». Scenari che verranno affrontati mercoledì 13 alle 9,30 nell’aula master alla facoltà di Economia dell’Università di Palermo nel seminario «Nero d’Avola – vitigno principe della sicilia: luci ed ombre».
torcivia.jpgAl tavolo di discussione Torcivia ha invitato i diversi attori della filiera: i produttori Carmelo Morgante (Morgante), Fabio Sireci (Feudo Montoni) e Gaetano Maccarrone, (direttore tecnico delle Tenute Regalali). Nicola Picone rappresenterà le enoteche, quindi i venditori, e affronterà il tema delle «Scelte dei consumatori in enoteca, l’analisi della domanda, a valle della produzione», Salvatore D’Agostino dell’istituto regionale della Vite e del vino proporrà «Uno studio sulla realtà del nero d’Avola in Sicilia», Salvatore Abbate della Maremonti e Gdo rappresenterà invece la distribuzione organizzata. Concluderà Sebastiano Torcivia su «Il ruolo della ricerca universitaria». Interverranno anche Umberto Ginestra di Milano Finanza e Fabrizio Carrera direttore di Cronache di Gusto.
Durante il seminario verrà presentata la ricerca effettuata dagli allievi del master. Tra i dati, oltre a quelli sulla proliferazione di aziende ed etichette, anche statistiche sui prezzi e sul prodotto. Per esempio delle 246 etichette censite circa il 60% è in purezza, mentre le altre (un centinaio circa) sono blend, per lo più con Cabernet Sauvignon (una su quattro), Syrah (una su cinque) e Merlot (una su dieci). Per quanto riguarda i prezzi si va da un minimo di 3,90 euro a un massimo di 40. La maggior parte delle etichette (poco meno delle metà) ha un prezzo al pubblico tra i 5 e i 10 euro e solo quattro tra i 35 e i 40 euro.

Salvo Butera