Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 15 del 28/06/2007

DIARIO GOLOSO: Belgio: coccole a tavola tra birre, praline e … patatine fritte

27 Giugno 2007
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    DIARIO GOLOSO

Le prestigiose “bionde” dei monaci trappisti, i duemila negozi specializzati nella vendita di cioccolatini e la venerazione per le frieten fanno da sfondo alla cucina del Paese. Ecco dove mangiare ad Anversa, Brugge, Gand

Belgio: coccole a tavola
tra birre, praline
e … patatine fritte

Taluni ritengono che la cucina belga sia tra le migliori d’Europa, reinterpretando la tradizione gastronomica della vicina Francia in maniera del tutto originale, e adattandola ai prodotti tipici offerti dal suo territorio.
Baluardi dell’arte culinaria belga sono il cioccolato, la birra, le patatine fritte, i waffeln o Gauffres. Come dimenticarsi poi dei celebri cavolini di Bruxelles?


La tradizione cioccolatiera è tra le più solide al mondo, il che è testimoniato dal fatto che marche belghe come Neuhaus, Callebaut, Jacques, Côte d’Or, Leonidas e Godiva siano rinomate e apprezzate ovunque. Va al Belgio anche il merito di aver inventato le cosiddette praline, cioccolatini dal guscio croccante e dal ripieno morbido. Nel paese sono presenti oltre 2000 negozi specializzati nella vendita di questo prodotto, dalle praline di pasticceria al ripieno di pistacchi, nocciole o frutta, alle classiche tavolette commerciali.
In Belgio si producono oltre 600 differenti tipi di birra, quelle dei monaci trappisti sono tra le più prestigiose. Leggendarie le abbazie di Westvleteren, Westmalle, Rochefort, Chimay, Orval, Achel, in produzione sin dal Medioevo. Ancora oggi vengono prodotte dai frati e rappresentano un tradizionale prodotto esclusivo dell’ordine monastico dei benedettini di stretta osservanza. Va precisato che le birre prodotte con lo stesso processo, ma fuori dai monasteri sono chiamate “birre d’Abbazia”, come ad esempio la Duvel. Non dovremmo dimenticare altre specialità come la Grimbergen, Boon Gueuze, Hoegaarden Blanche, Kriek. La birra è largamente impiegata nella preparazione di ricette a base di carne e pesce (un piatto a base di cozze viene preparato con la birra) come lo è il vino in Italia.
Orgoglio massimo dei belgi sono le loro patatine fritte (“frieten” o “frites”), per le quali esiste una sorta di venerazione. Molto comuni sono i chioschi in strada, nelle stazioni ecc., chiamati “friterie”. La ricetta per la preparazione è particolare ed è conservata come una sorta di segreto. Sono buonissime, provare per credere.
Iniziamo il viaggio goloso da Anversa, o Antwerpen. Storico centro del diamante, città giovane e di tendenza, ricca d’arte e cultura, città di Rubens, vivace e cosmopolita, Anversa colpisce subito per i tesori dell’architettura barocca. Si resta affascinati dal ritmo elegante di questo porto sulle rive del fiume Schelda. Come ogni città fiamminga che si rispetti, Anversa ha la propria birra locale. Si chiama “bolleke”, dal nome che in fiammingo significa “palloncino” proprio perché viene servita in un tipico bicchiere dalla forma arrotondata, ad esempio come la De Koninck, classica flemish pale ale dal gusto secco e speziato. Il locale da “birra” di Anversa che consigliamo è il Kulminator, che da oltre trent’anni viene gestito da Dirk e Leen Van Dyck, affinatori di birra. Troverete una lista infinita di birre invecchiate. kommilfoo_ad_anversa.jpgEntrati nel caldo e piccolo locale (Vleminckveld 32), impossessatevi della lista, grande quanto un elenco telefonico di un paese, e decidete pazientemente cosa ordinare. Chi ha fame consideri il Kommilfoo (Vlaamse Kaai, 17, Tel. 0032/32373000, www.resto.be/kommilfoo), cucina franco-belga, di Olivier de Vinck de Winnezeele. Il locale è rinnovato così come lo stile creativo dello chef. Forse è il migliore di Anversa. Tra i piatti più sfiziosi l’ “Entrecôte Simmenthal marinée au whiskey malt Lagavulin, chips de pomme de terre, son ragoût de champignons et sa sauce au Lagavulin. Il menu è a 48 euro.
Particolarissimo il Het Pomphuis (Siberiastraat z/n – B2030, Tel. 0032/37708625, www.hetpomphuis.be). La particolarità sta nell’edificio e nella sala delle pompe (gigantesche!) dove ha sede questo delizioso design-restaurant. Il menù ha i suoi punti forti sul pesce. Carta e ricarichi vino encomiabili, come anche il menu a 25,00 euro. Splendido anche per un aperitivo.
Anche a Bruges la birra vanta antica tradizione. Esistono birrerie veramente antiche come la Brouwerij de Halve Maan – sorta in un’antica fabbrica risalente al 1546. La birra prodotta, la Straffe Hendrik, è di alta gradazione e forte fermentazione, rigorosamente a base di luppolo e malto. I maestri birrai sono a disposizione per illustrare la produzione e raccontare la storia della celebre birreria nei secoli.
Il primo indirizzo a Brügge, o Bruges, è il De Karmeliet (Langestraat 19Brügge – B8000, Tel. 0032/50338259, dekarmeliet_a_brugge.jpgwww.dekarmeliet.be). Il Karmeliet è tra i migliori ristoranti d’Europa. Nel 2006 era nei top 50 al mondo. Geert Van Hecke è ai suoi fornelli da 25 anni. Il suo stile franco-belga è libero e leggiadro nell’interpretazione creativa. Una pietra miliare per i colleghi. I suoi dessert sono poesia pura. I menu partono da 60 euro. Segnaliamo quello a 155 euro, vini inclusi. A pochi metri e a breve, se non è già avvenuto, aprirà un bistro dalle pretese minori.
L’aringa d’oro, The Gouden Harynck, di Philippe Serruys (Groeninge, 25, Brügge – B8000, Tel. 0032/50337637; www.goudenharynck.be) è uno di quei ristoranti che ama la stagionalità ponendo un accento sulla tradizione fiamminga. Considerate il menu del “markt”, mercato. Le aragoste grigliate con broccoletti sono tra i preferiti. Cinquecento le etichette in carta. Da 35 a 70 euro.
Brugge è davvero un bel posto. Lo chef Gert De Mangeleer del ristorante Hertog Jan (Torhoutsesteenweg, 479 – Tel. 0032/50673446, www.hertog-jan.com) ama giocare. Le variazioni sul tema sono divertenti e stimolano i sensi degli ospiti. Ad esempio, Langoustine à la tartare de tomates, toast au fromage frais et radis, a confronto con, Langoustine croquante, tomates confites et jus aux épices. Ardua scelta. Il giochino costa comunque 52 euro. Oppure le 2 préparations de foie d’oie: foie d’oie cuit à 65°, fraises des bois, fleur de sauge-ananas et noix macadamia; Jus aux fraises et vinaigre de cabernet sauvignon – messo a confronto con – Croquant farci de foie d’oie, poudre de popcorn, anguille fumée et concombre. 35 euro. Scherzi a parte, janvandenbon_a_gand.jpgGert è davvero bravo e il locale esteticamente gradevole. La stella Michelin è meritata.
Sempre a Gent, o Gand, indirizzo classico quello di Jan van den Bon( Koning Leopold II Laan, 43; Gent – B9000, Tel. 0032/92219085 –
http://www.janvandenbon.be>). La cucina è di stile francese ma moderna, leggera e di charme. Negli ambienti della bella casa patrizia dominano stoffe e sete pregiate. Ricordiamo L’émincé d’agneau sur un concassé de haricots verts et sarriette, croustade de Belle de Fontenay et galette de carotte. Sessanta euro il menu. La carta vini dispone di bottiglie interessanti e meno conosciute. Se avete qualche momento libero date una sbirciata al giardino degli aromi.
Per chiudere accenniamo ad un ristorante ormai famoso a Kruishoutem. La campagna dà indubbiamente dei vantaggi nel reperimento della materia prima. La fattoria Hof Van Cleve di Peter Goossens (Riemegemstraat, 1 – Kruishoutem, B9770 – Tel. 0032/93835848, www.hofvancleve.com) sfrutta l’occasione in pieno, raggiunge le tre Stelle Michelin, e nel 2007 è il miglior ristorante del Belgio. Grande amante della cucina italiana, Peter è circondato da una brigata giovanissima forse per esaltare anche il suo estro creativo. Potremmo dire che crostacei e asparagi sono il suo pezzo forte, ma non è proprio così, non solo. Che dire infatti del pigeonneau d’anjou aux truffes, Mousseline de pommes de terre, champignons, lard croustillant, banyuls… Per quanto riguarda i prezzi, ebbene, portatevi un paio di carte di credito nel caso abbiate superato il limite. Caffé pregiati, sigari e distillati chiudono momenti memorabili, in tutti i sensi.
Giacché siamo distanti da centri abitati, vi segnaliamo nella vicina Kortrijk, a circa 15 min. da Kruishoutem, l’Hotel Messeyne (Groeninghestraat, 17 – Kortrijk – B8500, Tel. 0032/56212166, www.messeyne.com); oppure l’Hotel Broel (Broelkaai 8 – Kortrijk, Tel. 0032/56 218351,
http://www.hotelbroel.be/>).

Francesco Pensovecchio
(1. continua)