Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 64 del 05/06/2008

>> Franciacorta, capitale italiana

04 Giugno 2008


Franciacorta, capitale italiana

Il Franciacorta è il primo brut italiano prodotto esclusivamente con la rifermentazione in bottiglia ad aver ottenuto dal 1995 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, Docg. Franciacorta, è il nome della regione geografica che identifica in modo unico questo vino. Le etichette recano solo la dizione Franciacorta che indica contemporaneamente il territorio, il metodo di produzione e il vino.
Le vigne e i produttori si trovano nel cuore della Lombardia, a sud del lago d´Iseo. Attualmente comprende i territori di 19 Comuni della provincia di Brescia. Il suo nome è legato alle Corti Franche. Dopo l´arrivo dei monaci cluniacensi, alla fine del 1200, il territorio godette di libero scambio nel commercio (curtes francae). Il toponimo “Franzacurta”serviva per identificare l´area compresa tra i fiumi Oglio e Mella.
Oggi le aziende che imbottigliano Franciacorta con etichetta propria sono 90 (e 367 i viticoltori) che producono, da una superficie di oltre 2.100 ettari di vigneto, circa 122.000 ettolitri di vino base Franciacorta.
Le uve utilizzate per produrre questo vino sono Chardonnay e/o Pinot bianco e/o Pinot nero. Per produrre il Franciacorta non millesimato sono necessari tempi molto lunghi: a 7 mesi circa dalla vendemmia al vino base vengono aggiunti i lieviti e imbottigliato. Dovranno passare minimo 18 mesi di lenta rifermentazione in bottiglia a contatto con i lieviti prima di poter essere sottoposto alla sboccatura. Per i Franciacorta millesimati (di un´unica vendemmia) il periodo di affinamento sui lieviti minimo, come da disciplinare, sale almeno a 30 mesi. Sono ammesse le tipologie: Non dosato (Pas Dosé, Dosage Zèro, Nature), Extra Brut, Brut, Extra Dry, Sec, DemiSec.
Il risultato è un vino dal perlage finissimo e persistente; dal colore giallo paglierino più o meno intenso, con riflessi verdolini; sfumato ma deciso profumo di lievito (crosta di pane), accompagnato da delicate note di frutti freschi e frutta secca (mandorla, nocciola, fichi secchi) e speziato (chiodi di garofano); in bocca una piacevole sapidità e freschezza.
Tra le tipologie prodotte abbiamo il Franciacorta Brut fatto da uve Chardonnay e/o Pinot bianco e/o Pinot nero. Rifermentato in bottiglia, con un minimo di 18 mesi di affinamento sui lieviti; l´elaborazione e maturazione durano almeno 25 mesi dalla vendemmia. Pressione in bottiglia tra le 5 e le 6 atmosfere. il Franciacorta Satèn, unico nel suo genere è un marchio registrato dal Consorzio è può essere usato dai soli produttori associati purché si attengano alle rigide norme di produzione; realizzato con uve Chardonnay (prevalenti) e/o Pinot bianco (blanc de blanc), rispetto agli altri Franciacorta è caratterizzato da una minore pressione in bottiglia, inferiore a 4,5 atm, che ne determina la peculiare morbidezza gustativa. E´ prodotto solo nella tipologia brut. Poi abbiamo il Franciacorta Rosé fatto con uve Chardonnay, Pinot bianco, Pinot nero (minimo 15%), e infine il millesimato, ottenuto da vini base di un´unica annata per almeno l´85%; l´elaborazione e la maturazione durano almeno 37 mesi dalla vendemmia, 30 dei quali trascorsi in bottiglia a contatto dei lieviti per dare intensi profumi e aromi delicati e fini. Frequentemente i Franciacorta millesimati rimangono a contatto con i lieviti per un periodo molto superiore al limite minimo stabilito dal disciplinare di produzione.
“Anche in Sicilia dove esistono vini importanti iniziamo a incontrare un territorio favorevole – dice il presidente del consorzio Ezio Maiolini -. Oggi i vini Franciacorta possono essere utilizzati come vino da pasto, grazie alle diverse tipologie prodotte, si sposano benissimo con i sapori forti della Sicilia, con il pesce, la frutta e sopratutto con i formaggi. Negli ultimi 3 anni abbiamo intensificato i nostri rapporti con l´Isola, per noi una terra tutta da scoprire”.

Ci.Fr.