Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 64 del 05/06/2008

>> L’appassionato: “Sono sempre una sicurezza”

04 Giugno 2008
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L’appassionato: “Sono

sempre una sicurezza”

“Ottimo sia per iniziare che per accompagnare un pasto”. Mauro Remondino rompe con la tradizione che vuole lo Champagne vino delle grandi occasioni, e ci racconta la sua esperienza con i vini mossi. Giornalista del Corriere della Sera, firma esperta di enogastronomia, ci racconta la sua grande passione per le bollicine.
Il suo amore per questo tipo di vini nasce tra le mura domestiche. “Mio padre non faceva mai mancare una bottiglia di Champagne nelle occasioni importanti”. La passione poi è cresciuta con l’età. “Con il Corriere della Sera ho avuto l’occasione di restare ammaliato dal cibo, ma soprattutto dal vino, sono entrato in questo mondo in punta di piedi e ne sono stato conquistato”. L’esperienza che racconta con più entusiasmo risale a 9 anni fa quando Moet & Chandon, in occasione delle fine del millennio volle presentare una bottiglia specialissima, “Esprit du Siecle” una cuvèe unica, esibita a Parigi alla presenza di 1500 giornalisti provenremondino_mauro.jpgienti da tutto il mondo. “Nessuno assaggiò quello Champagne – ricorda il giornalista -, fu una specie di prova. Il Corriere in quell’occasione uscì con una pagina che raccontava lo Champagne attraverso i grandi divi di Hollywood, Cary Grant, Grace Kelly. Poco tempo dopo fui contattato per andare ad Eperney, le mitiche cantine della Moet & Chandon. Mi ritrovai con altri 5 giornalisti, in un luogo storico, dove prima di me erano stati personaggi come lo Zar di Russia o Napoleone Bonaparte, ad assaggiare uno champagne fatto in soli 30 esemplari, dal costo di 40 milioni di lire a bottiglia. Ci portarono in una specie di caveaux segreto e lì, finalmente, potemmo assaggiare poche gocce di questo vino realizzato dai millesimati delle migliori annate del secolo. Un’esperienza unica”.
Ma la ricchezza dello champagne a quanto pare non è un’esperienza da limitare a pochi momenti. “Con lo champagne non si rischia mai di fare brutta figura – continua Remondino – una bottiglia con secchiello di ghiaccio e delle ostriche e non c’è bisogno di altro per creare l’atmosfera”.
La sua prima scelta in fatto di bollicine cade sui francesi, senza disdegnare i grandi rossi di Bordeaux. Ultima passione lo champagne prodotto dai récoltant-manipulant, i piccoli vignaiuoli del nord est della Francia. Naturalmente non disdegna i vini italiani, tra questi il Ferrari, il Franciacorta per esempio Ca’ del Bosco.
Proprio l’etichetta Anna Maria Clementi è stata tra le ultime bottiglie stappate, nessuna occasione eccezionale, anzi “un pasto frugale a casa in famiglia, bruschetta pomodori salame e fichi, il tutto impreziosito da una bottiglia prodotta da Murizio Zanella a Erbusco nel cuore della Franciacorta. Lo stesso succede nelle cene con gli amici, inizio sempre con le bollicine e poi… propongo di continuare. La passione è passione”.

Ci.Fr.