Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 67 del 26/06/2008

DIARIO GOLOSO Capperi che isola!

25 Giugno 2008
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    DIARIO GOLOSO

salina_01_67.jpgViaggio a Salina tra viti e ulivi, tra grandi resort e tipiche costruzioni. A tavola protagonisti pesce e Malvasia

Capperi
che isola!

Mare integro, clima mite e asciutto, tramonti mozzafiato e grandi silenzi descrivono l’incredibile e primitivo paesaggio di Salina, l’isola “gemella” delle Eolie.


L'isola, delle Eolie la seconda per estensione con una superficie di 26 Kmq, è il risultato di antichi fenomeni vulcanici. I due crateri, da cui proviene l’antico nome dell’isola “Dydyme” (gemella), chiamati Monte Fossa delle Felci e Monte Porri, sono la punta di un iceberg “vulcanico” che arriva ad una profondità di 1500 metri. Boschi di pini, castagni, viti, ulivi, macchia mediterranea fitta ed una natura decisamente più verde delle altre isole, è indizio della presenza di acqua, in alcuni punti persino termale. Ma l’arbusto, onnipresente e tanto caro all’uomo è il cappero, è per l’isola unitamente alla Malvasia una risorsa turistica.
signum_hotel67.jpgL’isola è suddivisa in tre aree, corrispondenti ai tre comuni di Santa Marina, porto e centro principale dell'isola, Malfa, che è con i suoi 1.000 abitanti il comune più popoloso e Leni, che comprende la frazione di Rinella, il secondo attracco dell’isola.
Per godere al meglio di Salina e studiarla nella sua fisicità, noleggiare uno scooter è attività necessaria e divertente. Traversatela da Lingua di Santa Marina sino a Rinella. Ci vorrà un’ora circa se il tragitto verrà percorso piano e con alcune pause. Stesso principio per il mare, da vivere con gommoni e barche. Per il resto affidatevi ai fascinosi e silenti resort dell’isola, tra i più apprezzati da un raffinato turismo nord-europeo e statunitense. La scelta è piuttosto vasta; si possono trovare resort dai grandi spazi ed essenziali nei servizi, o piccoli e fitti borghi costituiti dalle tipiche costruzioni isolane, super attrezzati di ogni comfort. Ad esempio, la filosofia che contraddistingue dal 1088 l’Hotel Signum (
http://www.hotelsignum.it>, Malfa, via Scalo 15 – tel. 090.9844222 e 090.9844375) è ammiccare al presente elogiando il passato. Il suo nome prende le mosse dalla sospensione temporanea dei lavori di ristrutturazione dell’antico borgo per mezzo dell’apposizione di un sigillo (dal latino “Signum”). Un cancelletto in ferro vara al breve sentiero circondato da gelsomini, bouganville, e capperi in fiore che conduce all’hotel; la terrazza – zona ristorante e lounge bar – perfettamente integrata nella vegetazione eoliana, domina il Mar Tirreno e relega nell’oblio negative elucubrazioni e inquietudini quotidiane. Il design degli ambienti in stile coloniale è frutto di una sapiente e minuziosa ricerca in diversi antiquari d’Europa, e si riscopre gradevolmente nelle 30 camere sparse fra i rigogliosi giardini della struttura. Ogni camera è diversa dalle altre: cannella, cappero, e ginestra sono alcuni dei nomi delle stanze che rendono omaggio alle piante della vegetazione salinese. Aria climatizzata e ventole a soffitto, telefono e connessione ad internet, servizio in camera, frigobar con specialità del luogo e, nei confortevoli letti 200×200 cm, lenzuola rigorosamente in lino nelle quali ci si riappropria di sensazioni d’infanzia smarrite nel tempo. La biblioteca, adiacente alla cantina, è particolarmente rilassante e ricca di volumi da consultare e sfogliare; Luca, figlio di Clara e Michele Caruso – proprietari e gestori – ci racconta che da qualche anno fra le pareti della loro biblioteca si consuma la moda del “bookcrossing”, ovvero lasciare un proprio libro già letto per portarne via uno da leggere. Il relax domina anche nella zona piscina e da un piccolo accesso nei pressi è possibile raggiungere agevolmente la spiaggia più vicina. La Spa è work in progress con apertura prevista per la metà di luglio 2008 e, dalle anticipazioni, si prospettano piacevoli sorprese: trattamenti al cappero, trattamenti al sale rosa, bagni in vasche di rame e trattamenti in acqua termale. Il ristorante è tra i migliori dell’isola: segnaliamo una squisita tartara di pescespada e un vibrante tortino di melanzane ripieno con della Tuma “persa”. Tra i primi, bucatini di pasta fresca con ragù bianco di mare e ravioli di ricotta e pesto di capperi in salsa di pomodorini ciliegino e basilico. Tra i secondi filetto di ricciola in crosta di mandorle con involtino di pesce spada e caponata leggera. Chiude un fresco biancomangiare alle mandorle. La carta dei vini, curata da Vincenzo Minieri che coccola i clienti ai tavoli, è tra le più belle della Sicilia, con importanti approfondimenti sui vini del sud Italia, tra cui il Fiano.
Tra Malfa e Santa Marina c’è un’altra tra le strutture più belle delle Eolie. Il Capofaro, Malvasia & Resort (www.capofaro.it , via Faro, 3 – tel. 090 9844330/1 fax 090 9844339). A firma Tasca d’Almerita, una delle aziende vitivinicole cult della Sicilia, il resort sovrasta dall’alto il panorama e si integra perfettamente in uno scenario naturalistico unico, composto dal bianco delle case, dal verde dei vigneti a Malvasia e pervaso dal blu del mare e dalle Eolie che pare si possano toccare con un dito. Fascino poliedrico ed eleganza minimalista senza tempo nelle 13 camere matrimoniali e nelle 5 junior suite collocate in 7 costruzioni sparse per l’ampia tenuta; nelle abitazioni la purezza del bianco nelle pareti gioca con i colori più caldi degli arredi. Aria condizionata, tv satellitare, room service, lavanderia e frigobar sono i servizi standard. Molto ricercati anche gli ambienti del ristorante, del bar, del solarium e della piscina, quest’ultima circondata da un curato parquet in legno. Noleggio scooter, noleggio barche, escursioni con yacth di proprietà del Resort e transfer in elicottero fanno invece parte dei servizi opzionali, ovviamente a pagamento. Per quanto riguarda le tariffe, sono accessibili a pochi. I costi per il pernottamento con prima giuffre67.jpgcolazione si aggirano intorno ai 250 euro (camera doppia) e 380 euro (junior suite) in bassa stagione, fino ai 320 euro (camera doppia) e 450 euro (junior suite) in alta stagione.
Mangiare a Salina può trasformarsi in un’esperienza molto suggestiva. Fabio Giuffré è il vulcanico titolare e chef del ristorante-pub-cocktailbar Nni Lausta (Via Risorgimento, 188 – S.M. Salina, Tel. 090.9843486, www.isolasalina.com ). Fabio è un profondo conoscitore di quello che l’isola può regalare da terra e mare, e da recente ha iniziato a produrre una sua linea di confetture e sughi con i prodotti di Salina. Il ristorante segue il suo umore. Solitamente il menù è fisso e varia, in base al fresco, dalle due alle tre volte alla settimana. Il pesce è ovviamente il protagonista, il focus sul tonno del quale Fabio propone una Tartara per antipasto o un cuore di filetto alto 4 cm per secondo. Poi, carpaccio di melanzane con cucunci e spada, Tabulé di cozze e menta al nero di seppia, spaghetti ai ricci, spaghetti alla bottarga di tonno, polpo con caponata in agrodolce, involtini di spada con scorza di arancio e mandorle, tortino di cioccolata di Bonajuto e salsa alle fragole. Circa quaranta le etichette, tutte siciliane.
New Entry a Lingua, una frazione di Santa Marina. Da Alfredo in cucina (via Alfieri, 11 – tel. 090.9843307), ristorante e pizzeria, c’è buona volontà. Un tortino di verdure all’uvetta con gocce di vino cotto caramellato e mousse di dentice al bicchiere con pisellini al pepe verde sono due proposte antipasto. Tra i primi, garganelli alle triglie con crema di sedano e gocce al gewürtztraminer. Poi, ricciola al nero d’Avola e miele di arance o filetto di manzo alla griglia ai cucunci e mandorle. Chiudono una mousse di ricotta al basilico aromatizzata all’arancia e una creme brulée casalinga con malvasia cremosa.
Qualche cenno sulla Malvasia, un vitigno dalle origini antichissime. Si ritiene che esso provenga dalla Grecia e dalle Isole Egee e poi si sia diffuso nella maggior parte dei Paesi mediterranei, tra cui l’isola di Madera e tutta l’Africa del Nord. Tre le tipologie: da pasto, da dessert e una liquorosa, con gradazioni rispettivamente di 11,5, 18 e 20 gradi circa. Nel 1890 il romanziere francese Guy de Maupassant disse della Malvasia delle Lipari nell’opera “La vita errante”: “Sembra sciroppo di zolfo; è proprio il vino dei vulcani, denso, zuccherato, dorato e con un tale sapore di zolfo che vi rimane al palato fino a sera: il vino del diavolo”. Ma la Malvasia è frutto di una tecnica che si ripete pressoché‚ immutata da secoli: l’uva viene raccolta in avanzato stato di maturazione, poi esposta al sole per 10-15 giorni su grandi cannicci composti da liste di canne; dopodichè, con torchi “a trave”, si ricava il mosto, che viene fatto fermentare in fusti di capacità non superiore ai 10 ettolitri. Alcuni produttori:
Caravaglio Antonino, Via Provinciale, 32 – Comune di Malfa, Tel. 090-9844368
D’Amico, azienda biologica, via Libertà, 27 – Leni – tel. 090.9809123
Carlo Hauner, via Umberto I, Lingua, S.M. – tel. 090.9843141, www.hauner.it
Cantine Colosi, contrada Gramignazzi – Capofaro di Malfa, tel. 09053852, www.cantinecolosi.it
Barone di Villagrande, via Belvedere, S. M., tel. 090.9843332,
www.villagrande.it

Francesco Pensovecchio
Marina V. Carrera