IL CORSO
Ventiquattro nuovi assaggiatori di formaggio riconosciuti dall’Onaf. Hanno frequentato le lezioni all’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia
Un morso di cacio
Sanno valutare aroma, sapore e retrogusto, conoscono l’importanza dei microrganismi, le tecniche di produzione, le caratteristiche del latte e l’evoluzione della caseificazione.
Sono ventiquattro i nuovi assaggiatori di formaggio riconosciuti dall’Onaf, l’Organizzazione nazionale degli assaggiatori di formaggi, che, in collaborazione con l’associazione culturale Cerere, nei mesi scorsi ha tenuto a Palermo un corso di primo livello per aspiranti assaggiatori di formaggio.
A frequentare le lezioni all’Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia sono stati in prevalenza palermitani, ma qualcuno è arrivato dalla provincia di Messina, e altri addirittura da Lazio, Piemonte e Calabria. Qualcuno l’ha fatto per incrementare le competenze nel proprio lavoro. Qualche altro per semplice passione. E ora, dopo l’investitura ufficiale da parte dell’Onaf, sono assaggiatori in piena regola, in grado di valutare le caratteristiche dei formaggi e di mettere le proprie conoscenze a servizio degli altri.
“La Sicilia è un territorio magnifico per l’Onaf – racconta Elio Ragazzoni, vice presidente di Onaf Italia – perché ha ottimi formaggi come la vastedda, il ragusano o il pecorino, e una forte curiosità. Fino a qualche anno fa il formaggio era solo un alimento. Oggi, invece, c’è molta attenzione nei confronti di questo prodotto e soprattutto verso la qualità. L’isola si sta progressivamente sprovincializzando e questo le dà ampi margini di miglioramento nel settore. La sfida, adesso è quella di far capire il valore del formaggio al grande pubblico”.
“Con questo corso di primo livello – dice Mauro Ricci, presidente dell’associazione Cerere – abbiamo raggiunto l’obbiettivo di formare degli assaggiatori. A questo seguirà un corso di secondo livello per raggiungere una competenza consolidata e conoscenze più ampie”.
C.M.