Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 67 del 26/06/2008

MAFIA&GASTRONOMIA Uno chef di nome Lucky Luciano

25 Giugno 2008
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    MAFIA&GASTRONOMIA

copertina_mafiaatable.jpgIl legame tra la tavola e i delitti eccellenti. E c’è anche un libro che racconta il rapporto tra i boss e la cucina siciliana

Uno chef di nome Lucky Luciano

Eravamo a Parigi in quell'estate del 1986. E quando nella buca della posta il nostro amico Jan Pierre ricevette quel libro non potemmo non mostrare interesse e meraviglia. Mafia e gastronomia, un binomio indissolubile : era questo il filo conduttore del reporter francese Jacques Kermoal che con Martine Bartolomei aveva appena pubblicato “La mafia se met à la table, (La mafia si mette a tavola), che racconta storie e ricette dell'onorata società.

Duecentonove pagine, (la cui recensione fu pubblicata per la prima volta in Italia, in quell'anno, dal cronista de L'Ora Giovanni Franco) con i boss tra i fornelli, in un legame tra cibo-lupara. Cronache di gusto con i 'padrini' protagonisti. Un'aneddotica gastronomico-mafiosa che comincia con lo sbarco di Giuseppe Garibaldi in Sicilia. Nella copertina del libro c'e' l'immagine di un tovagliolo a quadri che copre un piatto dove spunta la canna d'un revolver. ''Durante il mio soggiorno in Italia ho appreso che la storia dell' onorata società si identifica con quella della gastronomia siciliana'', sostiene Kermoal. Bartolomei ha curato la parte culinaria del libro, i pezzi da novanta preparano i loro delitti a tavola e ogni delitto è legato a precise ricette. Il capomafia Giuseppe Genco Russo brindava sempre con un vinello rosso di Mussomeli e andava matto per la caponata di melanzane. I banchetti di don Calogero Vizzini si aprivano con i ricci di mare crudi e finivano con i cannoli di ricotta. Lucky Luciano beveva solo il bianco d'Alcamo ed era ghiotto di pasta con sarde e finocchietti selvatici. Tutto all'insegna della buona tavola. L'autore porta avanti la sua teoria che guerre di mafia e affari si sono sempre decisi tra un festino in onore del santo patrono ed una cena riservata ai più fidati capiclan . E così Al Capone mangia in una trattoria di un compare italiano quando mette a punto gli ultimi preparativi del massacro di San Valentino. Lucky Luciano decide di sbarazzarsi di Giuseppe Joe Masseria da Scarpato a Coney lucianolucky.jpgIsland. Famoso il banchetto da 500 coperti quando Maranzano conquista il Bronx. Un paio di capitoli del libro sono dedicati alle ricette (caponata per sei persone: 500 grammi di melanzane, 350 grammi di pomodori… e agli ingredienti fondamentali della cucina siciliana come l'olio d'oliva o i capperi. Poi c'è anche una lunga lista di vini da tavola con i rossi forti di Vittoria o i rosè dell' Etna e da dessert come il Marsala o la Malvasia delle Eolie. La data di partenza di questo viaggio tra i piaceri della gola dei boss è il 1860: l' eroe dei due mondi è alla festa dei suoi Mille a Calatafini. I capifamiglia offrono in suo onore un ricco banchetto. Il generale scrive Kermoal che aveva la reputazione di essere un'eccellente forchetta accettò e la bontà del cibo lo convinse a restare qualche giorno ancora…. Cosa mangiò Garibaldi in un baglio davanti all'isola di Motia? Prosciutto affumicato della Conca d' Oro, pescespada condito con olio e origano, agnello e per finire la pignolata, un dolce che i picciotti avevano portato da Messina. Il libro spiega come si cucinano questi piatti, raccomanda i tempi di cottura, consiglia gli aromi giusti. Siamo all' inizio del secolo successivo e … a Palermo c' erano le carrozze trainate dai migliori cavalli con a bordo gli aristocratici. Il capo della mafia siciliana e della Mano Nera negli Stati Uniti era Vito Cascio Ferro un cinquantenne di bell' aspetto, giovanile, un enorme sigaro in bocca, la barba grigia e un grande senso dell'ironia. È il 1909 e dopo un viaggio di 40 giorni e 40 notti su un bastimento arriva a Palermo Joe Petrosino, il poliziotto italo-americano più famoso di New York: vuole arrestare don Vito. Ma Petrosino viene ucciso tra le magnolie giganti di piazza Marina. La decisione era stata presa da don Vito qualche ora prima, naturalmente a cena con gli amici. Un menù semplice: pecorino di Caltanissetta, olive al forno, capretto alla brace, la cassata con l'uva sultanina. Trent'anni dopo in Sicilia arriva invece Benito Mussolini. La capitale dell' isola, narra il cronista, gli riserva una grande accoglienza e anche i capimafia rendono omaggio al duce. Benito Mussolini vuole visitare Piana degli Albanesi, ma il prefetto Mori, inviato dal governo a Palermo per stroncare mafia e banditismo, tenta di dissuaderlo. Il duce è irremovibile. Scrive Kermoal: Quando Mussolini arriva a Piana un uomo piccolo di statura gli va incontro e la gente grida viva il Duce, viva don Ciccio…. Don Ciccio Cuccia è il boss del paese. Quel giorno a Piana si fa festa e si organizza una gran mangiata. Prosciutto di cavallo, salsiccia con peperoncino, involtini di carne alla palermitana ripieni di pangrattato e pinoli, un pentolone colmo di cuccìa, una zuppa di ceci, frumento, ricotta e pezzi di cioccolato. Il reporter francese analizza anche i rapporti tra mafia e Chiesa. Siamo nel 1948. Grande elettore della Dc, capomafia incontrastato, Calogero Vizzini aveva tutte le virtù necessarie per diventare buon amico del cardinale Ernesto Ruffini, primate di Sicilia e arcivescovo di Palermo…. Un gran pranzo è offerto al palazzo arcivescovile: insalata di polipo, frittura di gamberi e calamari, cannoli alla siciliana. In un appartamento di Napoli Jacques Kermoal, che ha collaborato con Paris Match, Combat e Der Spiegel, racconta una giornata del 1962, quando Lucky Luciano accetta di concedergli un'intervista: incontro nel suo appartamento a Napoli, in via Tasso, nel quartiere del Vomero. I due parlano per un paio d'ore e poi mangiano insieme. Pasta con le sarde, filetto agli asparagi e per frutta fichi d'India. Le tre bottiglie sul tavolo erano piene di un vino di 12 gradi dei vigneti di Partinico. Cucinò tutto Luciano, ricorda Kermoal, quando morì la mafia perse un capo, la cucina siciliana uno dei suoi migliori cuochi.

Elena Mancuso