Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 117 del 11/06/2009

LA RICERCA Ambiente e vino, connubio possibile

11 Giugno 2009
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LA RICERCA

Lo studio in un libro di Torcivia: “Anche in cantina lo sviluppo deve essere sostenibile, realizzabile e continuamente relazionato con il territorio circostante”

Ambiente e vino,
connubio possibile

Produrre vino in maniera sostenibile oggi non è un’utopia. Lo dimostra un’indagine svolta nell’ambito del master di primo livello per manager delle aziende del settore vitivinicolo organizzato presso la facoltà di Economia di Palermo da Sebastiano Torcivia.

Lo studio, sintetizzato in un volume di 230 pagine, passa ai raggi X il settore vitivinicolo siciliano e analizza, ai vari livelli della filiera e per un campione di aziende dell’Isola, l’uso di materiali e tecniche rispettosi dell’ambiente. Ciò nell’ottica della “sostenibilità” che il rapporto Bruntland del 1984 definiva come la “gestione delle risorse da parte delle generazioni attuali in modo da renderle ugualmente disponibili  alle generazioni future”.
Così, secondo Torcivia: “Anche in cantina lo sviluppo deve essere sostenibile, realizzabile e continuamente relazionato con l’ambiente”. Vengono dunque passate in rassegna le soluzioni  che rendono più sostenibile la gestione in vigneto, in cantina e in azienda.  Nel primo caso vengono messi sotto la lente tecniche colturali a basso impatto ambientale, metodi di lotta e difesa integrata, soluzioni per mantenere la biodiversità degli ecosistemi viticoli, preferendo, ad esempio i vitigni autoctoni agli alloctoni.  Vengono analizzate e descritte le innovazioni tecnologiche e logistiche che permettono un risparmio energetico significativo all’interno delle cantine, dall’uso di energie alternative alla particolare architettura di alcune strutture.  Infine in azienda alcune cantine siciliane hanno previsto l’uso di metodi di autoregolamentazione per la responsabilità sociale, il controllo della qualità, della tracciabilità e della sicurezza. Particolare riferimento va fatto, inoltre, al capitolo relativo ai costi e ai benefici della politica ambientale, dove viene posto l’accento sulla necessità di un razionale utilizzo degli elementi nutritivi nel terreno per ridurre i costi diretti e migliorare la qualità del suolo semplificandone dunque la sua gestione. Chiude il lavoro una completa appendice normativa della materia, utile a chi volesse aggiornarsi e rendere più “verde” la propria azienda vitivinicola.

Annalisa Ricciardi