Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 118 del 18/06/2009

IL DIBATTITO/2 Agricoltura, non è un paese per giovani

18 Giugno 2009
agricoltura agricoltura

IL DIBATTITO/2

L’allarme di Confagricoltura nel corso di una tavola rotonda nella cantina Planeta di Sambuca: in Sicilia solo un lavoratore su dodici ha meno di 35 anni

Agricoltura,
non è un paese
per giovani

In Italia l’agricoltura è una delle possibili vie d’uscita dalla crisi. Ma bisogna rafforzare i punti deboli. Soprattutto in Sicilia. «Occorre snellire la burocrazia, creare un sistema creditizio “amico”, innovare in maniera realmente utile, avanzare proposte».

A parlare è il presidente regionale di Confagricoltura, Gerardo Diana, durante una tavola rotonda organizzata dall’Ucid (l’unione cristiana imprenditori dirigenti) e tenutasi a Sambuca di Sicilia presso la cantina Planeta. Istituzioni ed imprenditori a confronto dunque per migliorare lo stato attuale del settore agricolo guardando ai giovani.
Un settore che va forte, secondo le stime di Diana, nel campo dell’enologia, dell’ortofrutta e dell’olivicoltura. È qui dunque che bisogna puntare in un’ottica di sviluppo cercando di imporsi su quanto viene importato. Si registra infatti un decremento economico per gli imprenditori siciliani. «La carne proveniente dal Messico – ha detto Dario Di Vincenzo dell’azienda agricola Don Cesarino – a prezzi bassissimi ci ha penalizzato». E non solo gli imprenditori. Penalizza e mette a rischio anche la salute dei cittadini.
E proprio sui controlli dei prodotti importati Diana fa sapere: «È stato firmato un protocollo in Sicilia tra Asl, assessorato alla sanità, corpo forestale ed organizzazioni agricole per dare il via ad una serie di controlli igienico-sanitari». Intanto l’obiettivo emerso durante la tavola rotonda è quello di offrire un futuro nel settore agricolo ai giovani. Accanto al turismo costituisce la fonte primaria della nostra economia. Eppure ad oggi per ogni dodici agricoltori con più di 65 anni soltanto uno ne ha meno di 35. Pochi incentivi e molta burocrazia scoraggiano i giovani dal diventare imprenditori. Rosaria Di Marco, dell’azienda omonima, non demorde «ma andare avanti è difficile. Sono una vittima – così si è autodefinita – dei finanziamenti agevolati». Non si sentono garantiti né dalle istituzioni né dalle banche i giovani imprenditori, ma viceversa ostacolati. «Stiamo crescendo con voi imprenditori agricoli, – ha detto Paolo Pivetti, dell’Unicredit – Banco di Sicilia rassicurando – ci stiamo adeguando alle “regole” del vostro mondo». Mentre sono in arrivo a settembre nuovi fondi dall’assessorato regionale Agricoltura e foreste.

Sandra Pizzurro