Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 119 del 25/06/2009

L’INCHIESTA Tutto il cibo che buttiamo

25 Giugno 2009
sprechi sprechi

L’INCHIESTA

Ogni italiano getta tra i rifiuti 400 chili di cibi l’anno, pari a circa 500 euro ciascuno. In Sicilia la situazione non cambia. Le iniziative dei supermercati

Tutto il cibo
che buttiamo

Ogni anno, mentre in una parte del mondo circa trenta milioni di persone muoiono di fame, nell’altra milioni e milioni di tonnellate di cibo vengono buttati. Solo in Italia si parla di 25 milioni di tonnellate per un valore di 30 miliardi di euro.

E se si considera che gli italiani sono circa 60 milioni, ogni cittadino getta nei cassonetti oltre 400 chili di alimenti l’anno, per un valore di circa 500 euro. Con la crisi e il crollo dei consumi che, secondo l’Istat, per il settore agroalimentare a marzo di quest’anno sarebbe stato del 5,6% rispetto al marzo 2008, diminuiscono anche gli sprechi “casalinghi” ma non quelli dei supermercati, che hanno registrato per la prima volta una contrazione del 5% sugli acquisti. Secondo il Codacons “vuol dire che gli italiani non hanno più soldi nemmeno per mangiare”.
Ma cosa accade a Palermo? Cronache di Gusto ha intervistato le maggiori catene di supermercati del Palermitano ed ha raccolto alcune informazioni. Il quadro è piuttosto diversificato. Si parte da un gruppo come GS che da circa un mese ha avviato la campagna “Cogli l’occasione”, che vede alcuni prodotti, prevalentemente lattiero caseari, scontati del 50% perché vicini alla scadenza. “Qualche giorno prima della scadenza del prodotto, di cui garantiamo l’assoluta qualità, questo viene messo in un banco frigo a parte – spiegano dal punto vendita di via Lanza di Scalea a Palermo -. In questo modo intendiamo limitare gli sprechi inutili di alimenti e fare risparmiare ancora di più il consumatore”. Sprechi che, nel reparto “freschi” del punto vendita, si aggirano intorno al 10% del prodotto in ingresso, pari ad un valore di circa  5000 – 6000 euro al mese.
Diversa è la situazione alla Coop 25 Aprile di Carini, dove si trovano circa 300 prodotti tra ortofrutta fresca, quarta e quinta gamma che arrivano da 8-10 fornitori. Qui si previene anziché curare. “Per l’ortofrutta abbiamo degli sprechi che non superano il 3-4%, grazie ad accordi che prevedono forniture ogni 2 giorni e ci permettono di avere prodotti sempre freschi, bene accetti dai consumatori e dunque con il minimo sfrido”, spiega Nino Tilotta, presidente della Coop 25 Aprile e responsabile di 13 punti vendita su Palermo e provincia.
Da Auchan non arriva nessuna informazione. L’ufficio stampa centrale di Milano ci riferisce che i dati che richiediamo “sono sensibili” dunque non possiamo averli né tanto meno pubblicarli.
Ma a dare un valore aggiunto alla nostra indagine è la Fondazione Banco Alimentare Onlus. “A livello nazionale la fondazione si occupa della raccolta di eccedenze da enti pubblici, industrie agro-alimentari e anche grande distribuzione, mercati generali e ristorazione collettiva – spiega Gabriella Lipani, responsabile operativa del Banco Alimentare di Palermo, con competenze in tutta la Sicilia occidentale -. Nel nostro territorio purtroppo non c’è ancora la cultura di lavorare con la gdo (grande distribuzione organizzata, ndr), dunque ci limitiamo a ricevere le eccedenze che l’Agea ritira ai produttori e che in seguito a bandi di gara fa trasformare alle ditte vincitrici, in modo che a noi arrivino prodotti a lunga conservazione come formaggi, burro, pasta, conserve – prosegue la dirigente – da quest’anno avremo anche fette biscottate e farina”.
Ma a chi vengono distribuiti questi prodotti? “I nostri ‘clienti’ sono prevalentemente associazioni di volontariato e parrocchie – risponde Lipani – ma in occasione di particolari necessità come il terremoto in Abruzzo, possono arrivare direttamente a privati”. Così come da privati è possibile fare delle donazioni. “Esiste una giornata nazionale della ‘colletta alimentare’ – conclude – l’ultimo sabato di novembre i nostri operatori distribuiscono all’ingresso dei supermarket una lista di prodotti a lunga conservazione e che non sono di competenza di Agea, come gli alimenti per l’infanzia, che i consumatori possono acquistare e poi donarci”. Nel 2009 la sola banca di Palermo raccoglierà oltre 4 mila tonnellate di alimenti, pari agli sprechi annui di 10 mila persone.

Annalisa Ricciardi