Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 169 del 10/06/2010

L’INIZIATIVA Basta pescespada

10 Giugno 2010
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L’INIZIATIVA

L’Agci si mobilita in Sicilia per valorizzare alcune specie ittiche poco sfruttate come palamita, biso e alalunga. “E il tonno non ha un futuro”. Ma verrà lanciata l’idea di un consorzio proprio per la tutela del grande pelagico

Basta pescespada

Il fermo dell’Iccat sulla pesca del tonno rosso mette in crisi la flotta siciliana. Se da un lato il programma dell’Istituto mira a tutelare la biomassa dello stock di tonno riproduttore, inferiore del 40% rispetto agli ultimi anni, dall’altro lato getta in uno stato di crisi un comparto che conta tremila unità, ben il 21% della flotta nazionale, e che già da tempo arranca nella competizione globale.

Questo il quadro emerso alla conclusione del convegno sul progetto di promozione dei prodotti ittici tradizionali patrocinato dall’Assessorato Risorse Agricole e Alimentari ed organizzato da Agci Sicilia (Associazione Generale Cooperative Italiane). Al centro del dibattito è stata la valutazione delle possibili misure di sbocco per una tradizione millenaria che ha scritto la storia della Sicilia. Al tavolo dei lavori la rotta da seguire è stata individuata nella trasformazione del pescato e precisamente delle specie pelagiche meno conosciute. Palamita, Biso, Alalunga, attualmente pesci poco richiesti al banco di vendita, ma che rappresentano un’alternativa che ha radici nella tradizione gastronomica siciliana. Riportarle all’attenzione del consumatore con un ampliamento della gamma dei prodotti trasformati, più a portata delle abitudini alimentari odierne, è quindi il primo step del programma di valorizzazione dell’Agci. Alle 150 industrie ittico conserviere siciliane quindi il compito di sostenere la sopravvivenza dei pescatori nel mercato e nella cooperazione invece il fronte su cui investire e concentrare gli sforzi in chiave anche di riconversione e diversificazione. A ribadirlo è stato il presidente dell’Agci Michele Cappadona: “Dobbiamo mirare ad un maggior coinvolgimento di tutti i soggetti che operano nel comparto. La pesca artigianale è quella che soffre di più. Lo sviluppo del settore accusa gravi ritardi, anche infrastrutturali. I costi da sostenere troppo ingenti. E nell’ambito della competizione internazionale le direttive non vengono rispettate in eguale misura. La sfida che vogliamo lanciare e primo obiettivo allora è una maggiore cooperazione, che sia però quella vera”. Sfida che chiama in causa anche chi consuma. “Il tonno non può più essere considerato una prospettiva e a breve non lo sarà nemmeno il pesce spada. Il consumatore deve orientarsi su specie alternative – dichiara Basciano moderatore del convegno e responsabile regionale Agci Agrital –. La sostenibilità deve essere condivisa con il consumatore, anche lui incide sulle risorse e quindi sul destino del comparto”. Questo l’assunto da cui è partito il progetto dell’Agci che durante il convegno ha anche anticipato l’idea di un consorzio di tutela del tonno rosso che verrà presentata in anteprima alla manifestazione Bonton che si terrà dal 25 al 27 giugno a Castellammare del Golfo.

Manuela Laiacona