Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 170 del 17/06/2010

L’ANTEPRIMA Il Kaid ora va in bianco

15 Giugno 2010
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L’ANTEPRIMA

L’ultimo nato della cantina Alessandro di Camporeale. Un Sauvignon in purezza che prende il nome dal Syrah, oggi tra le etichette siciliane cult. Il debutto programmato per fine settembre. Antonino Alessandro: “Con quest’etichetta viogliamo imparare a bere vini senza fretta, che sappiano aspettare e stupire dopo anni di attesa”

Il Kaid ora
va in bianco

Un nuovo bianco è nato in casa Alessandro di Camporeale. È il Kaid Sauvignon Blanc 2009. Un Sauvignon diverso come tengono a precisare il produttore Antonino Alessandro e l’enologo che l’ha creato, Vincenzo Bambina. Dai “cugini” friuliani o altoatesini questo vino ha preso ben poco, crescendo nel territorio di Camporeale, a pochi chilometri da Palermo, ha sviluppato caratteristiche proprie.

Mentre il nome è preso dal Syrah in purezza che tanta fortuna ha portato alla piccola cantina dei fratelli Alessandro. “Mentre i Sauvignon del nord Italia hanno un complesso aromatico spiccato, il nostro è più mentolato, con meno aromi ma più identificabili. Diciamo che il Kaid bianco si presenta con più struttura e con una buona acidità”. A conferirgli queste caratteristiche è il territorio in cui nasce, un terreno tendenzialmente argilloso a 450 metri di altezza. “Questo Sauvignon Blanc è siciliano. Il territorio gli conferisce peculiarità particolari, rimane sapido, aperto e leggermente minerale, ma dobbiamo aspettare che si evolva nel tempo per poterlo apprezzare. E dalle premesse che abbiamo ottenuto mi aspetto una grande mineralità”, dice Bambina. Diverso non solo all’esame gusto olfattivo, il Kaid lo è anche per la fase di vinificazione a cui va incontro. “Abbiamo voluto realizzare di proposito dei tonneaux ideali per questo vino, con il 70% di acacia e 30% di doghe di rovere. Che potessero dare rotondità al vino ma senza che cedessero troppo legno snaturandolo”, spiega il produttore, come anche l’enologo, secondo cui questo vino, come tutti i vini dell’Isola, non avrebbe bisogno del legno proprio perché matura già in pianta in modo eccellente. Nato dopo quattro anni di studi e sperimentazioni, il Sauvignon debutterà nel mercato a fine settembre con 10.000 bottiglie. “Vogliamo andare contro tendenza – dice il produttore -. Ed educare il consumatore a bere il bianco anche in inverno. Anzi vorremmo che lo si degustasse negli anni. Perché per noi è un vino che nasce per essere longevo. La sua grande acidità lo rende ideale per durare nel tempo. Non è un bianco da bere subito. Forse andiamo contro le abitudini di consumo, ma vogliamo anche proporre una giusta cultura del bere”.

Manuela Laiacona