Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 68 del 03/07/2008

DIARIO GOLOSO A spasso per l’Irpinia

02 Luglio 2008
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    DIARIO GOLOSO

irpinia_hp68.jpgPiccoli comuni tra montagna e collina dove abbondano gli agriturismi. Il punto di forza? L’olio, soprattutto il Ravece, varietà principe che avrà presto il marchio Dop

A spasso
per l’Irpinia

Paesaggi incontaminati, testimonianze storiche e archeologiche, cerniera tra Campania, Puglia e Basilicata, terra del Taurasi, del Fiano e del Greco di Tufo. L'Irpinia nella sua rustica semplicità è il luogo indicato per chi ama la cucina semplice e genuina e il contatto con la natura.

La zona corrisponde in gran parte alla provincia di Avellino, ha una superficie di 2800 chilometri quadrati. Quasi tutti i comuni della provincia sono di piccole dimensioni. Solo Arinao Irpino supera la soglia dei 20 mila abitanti. Il territorio dell'Irpinia è per tre quarti montagnoso e per un quarto collinoso.
Il tour per conoscere le ricchezze di questa zona inizia da Avellino, uno dei locali che meglio rappresenta questa terra è il ristorante “La maschera, locanda d'autore” di Luigi Oliviero dove i sapori dell'Irpinia vengono esaltati dalle innate capacità della chef, Alessandra Jandolo. Il ristorante si trova nel centro storico della città, all´interno delle sale che nel XVII secolo ospitavano le cantine della chiesa di San Francesco Saverio e dello splendido chiostro interno alla chiesa d'origine tardo-medioevale.
locanda68_diargol.jpgTra i piatti proposti dal ristorante due conquistano il palato, sono la zuppa di cipolla ramata di Montoro con caciocavallo e pecorino e la suprema di pollo ruspante agli agrumi e mais croccante, ottimo anche il dessert la tre foglie con cioccolato e arancia. All'interno del ristorante è stata ricvata anche una stanza di affinamento dei formaggi dove è possibile scegliere tra una varietà di prodotti locali. Si va dal Caciocavallo podolico di Caposele, un formaggio di latte di mucca podolica a pasta pressata (tecnica del pecorino), al Pecorino di Carmasciano, al Pecorino Bagnolese.
Il nostro giro abbandona i grandi locali per scoprire i tantissimi agriturismi presenti soprattutto nella zona di Ariano Irpino, ottimi per chi vuole vivere i sapori della terra e godere di un po' di relax nelle fresche serate d´estate magari sorseggiando uno dei vini che hanno reso famosa questa terra.
Il tratto distintivo di molte aziende agricole è l'olio, il Ravece in particolare (che a breve potrà fregiarsi del marchio Dop), una varietà che da qualche tempo ha scoperto una nuova vita grazie al consorzio Coprovoli che ha riunito al suo interno i tanti piccoli produttori, riuscendo a esaltare la qualità piuttosto che la quantità. Il Ravece al naso dà note verdi, sensazioni di prato appena tagliato, di pomodoro maturo, l´amaro e il piccante hanno la stessa intensità, lascia la bocca fresca, un olio armonico che mantiene un certo equilibrio tra le premesse olfattive e le conferme retronasali. Per queste caratteristiche il Ravece può essere considerato la varietà principe di questa zona, ottimi anche l'Ogliarola e al Marinese, condimenti perfetto per i piatti Irpini.

Ciro Frisco