Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 71 del 24/07/2008

>> Tre storie di successo

23 Luglio 2008


Tre storie di successo

Ecco le storie di Biagio Marullo, Sebastiano Giaquinta e di Fatta Maria Layla

L’oro “verde” della gastronomia mediterranea conquista il campo internazionale. Biagio Marullo assieme ai due fratelli più grandi in meno di cinque anni hanno infatti triplicato il fatturato dell’azienda di lavorazione e commercializzazione di pistacchio. Si tratta di 4,5 milioni di euro. Azienda ereditata dal nonno e che non poteva non trovarsi che a Bronte, la terra dei pistacchi Dop. «Oggi l’export – spiega Biagio Marullo, ventottenne da dieci anni alla guida dell’azienda – vale il trentacinque per cento dei nostri ricavi e ci ha permesso di bilanciare il calo dei consumi che in questo momento investe l’alimentare italiano di fascia alta».
E’ stato proprio il loro modo internazionale di fare imprenditoria a fargli meritare il premio Ok Italia, istituito da Unicredit Banca. Ma anche l’innovazione che hanno portato all’azienda. Le macchine che lavorano la frutta secca hanno infatti sostituito quasi del tutto i braccianti. Soltanto quindici. «La lavorazione industriale – continua Biagio – ci ha permesso di produrre di più e più in fretta. Ma la qualità è la stessa di quella che nonno Alfio negli anni ’60 col suo carrettino siciliano distribuiva porta a porta».
Olio extravergine di oliva e non solo. Sebastiano Giaquinta con la sua azienda Cinque Colli in provincia di Ragusa si aggiudica il premio Ok Italia di Unicredit Banca nella categoria valorizzazione del territorio. L’azienda infatti, fondata nel 1976, subisce una svolta positiva con la sua entrata. «Sono riuscito a convincere – racconta l’imprenditore – mio padre ad introdurre oltre alla produzione di uva da tavola quella di olio extravergine di oliva». Ventisette gli ettari di terra di cui dispone l’azienda. Quindici coltivati ad uliveto. Ma la società ha anche rispolverato l’arte tradizionale della saponificazione creando un sapone all’olio extravergine di oliva. Un tempo usato e per l’igiene personale e per lavare i panni. «Una ricetta che ho ereditato dal nonno e che riscuote molto successo al nord», continua Giaquinta non svelandoci naturalmente alcun segreto su di essa, ma assicura: «Esteticamente non rende ma la sua efficacia è garantita».
Nasce nel 1972 in contrada Bosco Falconeria, a Partinico, ed oggi è diventata una realtà di eccellenza, dotata di certificazione ISO 9001. E’ l’oleificio di Fatta Maria Layla che con cura e dedizione impiega le proprie energie nella crescita dell’azienda e nel miglioramento ed innovazione delle tecniche di coltivazione. L’olio d’oliva prodotto è stato classificato tra i primi 200 olii al mondo. E’ dunque diventata il simbolo di quella parte dell’Italia riconosciuta nel mondo come espressione di eccellenza e genuinità del prodotto. Per questo motivo si è aggiudicata il premio Ok dell’Unicredit Banca nella categoria internazionalizzazione. «Produciamo – spiega l’imprenditrice – olio extravergine denominato Cuscinà, ovvero ricavato dalla denocciolatura e dalla spremitura a freddo delle olive appena raccolte a mano nei terreni aziendali». In questo modo viene garantito il minor grado di acidità possibile all’olio. Si tratta dunque di una produzione biologica. Olivi secolari a tre, quattro ed anche sei fusti delle varietà Cerasuola e Nocellara del Belice. L’olio che ne esce non viene filtrato.

Sa. Pi.