Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 120 del 02/07/2009

IL BILANCIO Vinexpo, la crisi lascia il segno

02 Luglio 2009
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IL BILANCIO

A Bordeaux visitatori in calo rispetto a due anni fa.alt Il presidente della fiera: ma i produttori stanno recuperando la fiducia. L’analisi di Diego Cusumano: per la Sicilia occasione propizia

Vinexpo, la crisi
lascia il segno

Gli organizzatori dicono che Vinexpo 2009 ha segnato un punto di svolta nella fiducia delle imprese. Il riferimento, evidentemente, è alla crisi dei  mercati che non sta risparmiando nemmeno il mondo del vino.

I numeri del  salone di Bordeaux, che ha chiuso i battenti lo scorso 25 giugno, dicono  però che l’affluenza ha subito un calo rispetto all’edizione precedente:  circa 47 mila contro gli oltre 50 mila di due anni fa. Meglio di niente, ma  i segnali del momento difficile sono chiari. E lo ha confermato soprattutto  la presenza meno massiccia degli americani. Secondo i dati forniti dagli organizzatori, si stima che circa 47 mila  persone, di 135 Paesi diversi, hanno partecipato alla fiera, mentre oltre 10  mila di questi hanno preso parte a degustazioni e seminari. Oltre il 35 per  cento dei visitatori, inoltre, non era francese. Un calo, dunque, rispetto  al 2007 che, secondo gli organizzatori, è giustificato dalla crisi e dalla  diminuzione dei rappresentanti del settore ristorante e alberghi. Xavier de Eizaguirre, presidente di Vinexpo, è comunque soddisfatto e  ritiene che a Bordeaux si sono visti i primi segnali di ripresa: “Non c’è  bisogno di essere più abbattuti, è tornata la fiducia, i consumatori sono  favorevoli agli acquisti e il morale dei compratori e produttori di vino è  alto. Possiamo essere soddisfatti, poiché la quindicesima edizione di  Vinexpo ha attirato visitatori di qualità che ora sono molto attivi sul  mercato, dopo diversi mesi di perplessità in campo internazionale”. Se la  presenza degli americani è diminuita, non può dirsi lo stesso dei cinesi,  che hanno riempito la fiera nei cinque giorni. In aumento anche i  brasiliani, i nordeuropei e i giapponesi col loro sakè. E l’Italia? Secondo la stampa francese il Belpaese ha sbancato Vinexpo  guidata dall’Ice o raccolta sotto le insegne di Enoteca Italiana. Per non  parlare della sinergia tra Buonitalia (la società per la promozione e valorizzazione dell’agroalimentare italiano controllata dal  ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali) e l’Istituto  nazionale per il Commercio Estero, che è stata considerata dai visitatori internazionali del Salone di Bordeaux un grande  successo. Nel corso dei cinque giorni di Vinexpo, nel ristorante coordinato da  Buonitalia sono stati serviti oltre 1.000 pasti accompagnati da vini di  qualità, messi a disposizione dai produttori che hanno aderito al progetto.  “Buonitalia propone sempre un approccio sinergico tra cibo e vino: entrambi  indubbia espressione della nostra cultura e dei nostri diversi territori e,  come tali, completamento uno dell’altro”, ha detto il presidente di  Buonitalia Spa, Walter Brunello. La Sicilia al Vinexpo ha costituito un mondo a parte, in un’area distinta  dal resto delle aziende italiane. Le sedici cantine presenti hanno accolto i  visitatori nei loro stand attorno a quello dell’Istituto della vite e del  vino. Un’occasione propizia per Diego Cusumano dell’azienda di Partinico:  “Per noi il Vinexpo è stata un’ottima esperienza. Abbiamo rispettato tutti  gli appuntamenti che avevamo preso, abbiamo incontrato i distributori di  Paesi che di solito non visitiamo come Taiwan, Cambogia, Israele, ma che a  Bordeaux sono presenti. La Sicilia deve approfittare di vetrine come questa  proprio per conoscere gli importatori di Paesi più piccoli ma che hanno una  grande importanza per noi. Il calo dei visitatori? Normale in un momento di  crisi”.

Gaetano Luca La Mantia