Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 175 del 22/07/2010

L’ANALISI Problemi di comunicazione

22 Luglio 2010
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L’ANALISI

Carlo Ramo, esperto nel campo della promozione nel settore dell’enogastronomia. “In Sicilia si fa sognare poco il consumatore”

Problemi di comunicazione

“Volendo acquistar nome, non basta far cose lodevoli, ma bisogna lodarle, o trovare alcuno che in tua vece le predichi e le magnifichi di continuo, intonandole con gran voce negli orecchi del pubblico”. Con queste parole, tratte da “I Pensieri” di Giacomo Leopardi, Carlo Ramo sintetizza la sua idea di fare comunicazione nel settore dell’enogastronomia.

“Non basta la qualità di un prodotto – spiega – ma bisogna anche saper far sognare chi acquista quel prodotto”. Bisogna, insomma, che la qualità arrivi all’attenzione del consumatore, che sia convinto ad acquistare il prodotto.
Un obiettivo di certo arduo, bisogna sapersi “distinguere” tra mille prodotti, alle volte simili tra loro, ed altrettante etichette. “Non ci si rende conto – prosegue Ramo – quanto sia importante la comunicazione nel settore enogastronomico. Tremila è il numero delle etichette di vino in Sicilia. Per arrivare al consumatore la qualità non basta”. Eppure alle aziende, secondo quanto racconta sempre Ramo, sembra non importare: “I titolari non investono assolutamente nel settore della comunicazione, ci ritroviamo ad avere aziende che possiedono macchinari supertecnologici ma che peccano di una figura professionale all’interno della staff  quale è quella del responsabile della comunicazione”.
Un deficit che secondo Ramo, titolare dell’agenzia Strategica a Palermo, non rientra nel periodo di crisi economica nella quale ci troviamo: “Sento parlare di crisi da quando sono piccolo e purtroppo non ci credo”.  Nasce nel 1998 la sua agenzia che è associata a Confindustria e al Palermo Convention Bureau. Molti i riconoscimenti ricevuti, tra i quali diversi premi “Agorà” e premi “Comunicazione di qualità” – Com.Pa. Bologna. La sua è dunque un’opinione da professionista della comunicazione: “La scelta del consumatore- spiega – è sempre emozionale. Il nostro compito è quello di creare un sogno”. Ma risiede proprio qui secondo Ramo la difficoltà: “In Sicilia si fa sognare poco”. E sulla parola e sulla valenza “territorio” afferma: “Oramai tutti utilizzano questa chiave di lettura: puntare al territorio. Ma bisogna poi lavorare affinché, quando il consumatore si troverà a gustare un bicchiere di vino, riesca a rintracciarvi tutti quegli aspetti che caratterizzano un territorio”. Un altro prodotto sul quale punterebbe oltre al vino? “L’olio, perché sono le uniche cose che produciamo qui in Sicilia”.

Sandra Pizzurro