Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 176 del 29/07/2010

LA CURIOSITA’ Dalla casa Bianca a Ragusa

29 Luglio 2010
Scheib_Walter Scheib_Walter

LA CURIOSITA’

Tappa siciliana per lo chef Walter Scheib, per anni alla White House. Ha visitato l’azienda sciclitana “Gli Aromi” per approfondire le sue conoscenze sulla cucina mediterranea. “No ai prodotti manipolati”

Dalla casa Bianca
a Ragusa

“Ero già stato a Taormina una volta, ma non avevo capito bene come erano i siciliani, cosa mangiassero. Poi un secondo viaggio in Sicilia, in giro per diversi posti, anche ristoranti, dove però non riuscivo a trovare ciò che cercavo e che invece, inaspettatamente, ho trovato ora”.  La recente visita di Walter Scheib è stata proprio quello giusta! Alcuni giorni fa ha fatto tappa nel ragusano, ospite dell’azienda “Gli Aromi” dell’agronomo Enrico Russino.

È proprio qui, in questo magico posto che si affaccia sul mediterraneo, dove ci si inebria con i più stravaganti profumi delle mille piante aromatiche qui coltivate, che Scheib, uno dei più grandi chef internazionali, è riuscito a trovare la vera anima “gastronomica” dell’isola. Executive chef alla Casa Bianca per 11 anni (dal 1994 al 2005), Scheib ora gestisce una società,  l’American Chef ™, occupandosi di lezioni di cucina ed organizzazione di eventi, riproponendo Cene di Stato o le First Lady pranzi, condividendo con la gente più comune i ricordi della White House e di come al suo interno si sia sviluppato un modo tutto suo di cucinare. È una vera star della televisione, una sorta di Vissani che sciorina aneddoti e ricette anche sul web e sulle più prestigiose testate americane: e naturalmente i capitoli sui Clinton sono il suo piatto forte. In Sicilia, come detto, è stato più volte, alla ricerca del vero sapore dei cibi tipici siciliani: casualmente ha conosciuto la famiglia Rssino e pare proprio che l’incontro abbia portato bene.
“L’azienda non la conosco molto – spiega-  ma i prodotti sono eccellenti e ciò perché il tutto viene dalla terra, dal lavoro collettivo, sacrifici, dalla testa e dal cuore. Non sapevo che esistessero così tante varietà di menta o di salvia: per me è stata una vera scoperta l’utilizzo del polline di finocchietto che neanche mia mamma di sicuro utilizzava. Io ho sempre utilizzato prodotti italiani pur non conoscendone esattamente la provenienza, ma adesso venendo in Sicilia, specialmente qui, ho potuto apprezzarne la bontà”. Scheib ama guardare all’essenza di ogni prodotto così come lo stesso tende a precisare. “Non ha importanza – dice – che ciò che porto a tavola sia un insalata un panino o una ciotola di pomodori, ma che la materia prima sia di buona qualità, ed inoltre meno si manipola un cibo e meglio è. Occorre che impariamo a lasciare quanto più possibile inalterati i sapori genuini”.
Scheib, racconta infatti che nella sua cucina ama utilizzare solo pochi ingredienti purché siano eccellenti e a proposito delle moderne tecniche di “manipolazione” come la cucina molecolare ci tiene a dire che “in essa non riesco a trovare dei sapori autentici. Non capisco perché bisogna trattare in questo modo la materia prima. Che male ha fatto quell’ingrediente per essere trattato così? Dopo 2000 anni di cultura gastronomica non capisco perché un prodotto genuino non va più bene”. Intanto nella sua giornata ragusana, tra un assaggio e l’altro di pietanze preparate per l’occasione dalla famiglia Russino e dalla food blogger Rita Russotto, per Scheib non sono mancate alcune degustazioni di vini. “Ho assaggiato dei giovani vini, freschi, poco tannici con dei sentori di frutti di bosco e qualche malvasia: mi sono piaciuti molto. Sono della convinzione che si sceglie il vino in base ai propri gusti, è come quando si sceglie di stare accanto ad un buono amico!.” Un incontro piuttosto piacevole quello tra Scheib, la famiglia Russino e gli ospiti presenti per l’occasione in azienda di cui ancora si torna a parlare: non sempre capita del resto di incontrare personaggi che hanno vissuto intimamente con le due più importanti famiglie d’America, fra i corridoi del potere politico, deliziando gli noti visitatori della Casa Bianca, scoprendone un animo alla fine molto semplice e cordiale e che fa del cibo una passione.

Gianna Bozzali