Numeri Maggio 2007
LA CURIOSITÀ/2: Vino e vetro, inseparabili
Un tappo interamente realizzato in materiale trasparente. Una scelta estetica e poco legata alle esigenze. Sul mercato anche un turacciolo in sughero che non necessita di cavatappi ma include un sistema per l’apertura e un salvagoccia
Vino e vetro, inseparabili
Vino e vetro. Connubio inscindibile, a quando sembra, se adesso arriva anche il tappo di vetro. D’altra parte anche la bottiglia può rappresentare il primo biglietto da visita delle cantine e poi le aziende fanno sempre il possibile per rispondere alle esigenze del consumatore che, cambiando abitudini di consumo, si orienta verso prodotti che ne favoriscano la facilità d’uso.
Il primo è un tappo di sughero che non necessita di cavatappi ma include un sistema per l’apertura. Funziona anche come salvagoccia e può essere usato per richiudere la bottiglia e trasportare in modo più semplice il vino. Per la realizzazione del collo adatto ad alloggiare questo tappo la Saint-Gobain ha ricevuto l’Oscar dell’imballaggio 2006, il quinto.
Il vino-lok, invece, è un tappo realizzato interamente in vetro. Una scelta innovativa che sembra essere molto apprezzata all’estero: «Spesso il consumatore cerca soluzioni alternative al sughero», commenta Roberto Calibri, direttore commerciale e marketing, intervenuto durante un incontro organizzato da Sebastiano Torcivia per il master universitario di 1° livello nel settore vitivinicolo. E la scelta del tappo di vetro sembra essere puramente estetica: «Non nasce da esigenze legate al gusto del vino - aggiunge Calibri -. Ci sono due scuole di pensiero: chi a favore del tappo di sughero che permette al vino di respirare e chi contro».
Sandra Pizzurro
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