Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 61 del 15/05/2008

IL DIBATTITO Un bicchiere di vino al giorno…

14 Maggio 2008
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    IL DIBATTITO

dibattito61_hp.jpgUno studio dell’Università ha dimostrato che un rosso ha anche proprietà anti-leucemiche. Ma l’importante è evitare gli abusi

Un bicchiere di vino
al giorno…

Pubblichiamo un articolo sul quarto incontro su “Nutrizione e Salute”, organizzato dal corso di laurea in Dietistica dell'Università di Palermo, in collaborazione con Slow Food (Convivium di Palermo) e con l’associazione Nutrizione e Salute. L'argomento al centro di questo secondo seminario è stato il vino. Lo hanno scritto Mariangela Arnone e Vitalba Azzolina, medici per “Nutrizione e Salute”. Nel prossimo incontro si parlerà del caffè.


Il vino è stato il tema del quarto incontro della serie “Nutrizione e Salute” organizzato dal corso di laurea in Dietistica dell’Università di Palermo, in collaborazione con Slow Food – Convivium di Palermo e con l’associazione Nutrizione e Salute. Se il cibo è cultura, il vino – ha sottolineato Nino Aiello – ne è la massima espressione. Ma cosa era possibile proporre su un argomento che è oggetto di incontri, dibattiti, trasmissioni televisive, fiere, libri, corsi e tanto altro ancora? Certamente il suo legame col territorio e la continua ricerca che mira a realizzare il migliore rapporto tra gusto e salute. Il vino marca fortemente il proprio territorio di provenienza. Sostiene l’enologo Franco Colombo (Feotto dello Jato), “nasce in campagna, in quell’ecosistema fatto da terra, pianta e uomo ed è frutto di un’agricoltura biodinamica, ossia dell’equilibrio tra terra, aria, acqua e clima, sì da produrre un unicum irripetibile”.
Duro lavoro, pazienza, impegno e passione ci restituiscono un prodotto piacevole da gustare ma anche salutare se bevuto in giusta misura. “Non si dovrebbe superare la quantità di un bicchiere di vino al giorno (qualche volta anche due), meglio se rosso per il suo contenuto di antiossidanti flavonoidi e non, di polifenoli tra cui il resveratrolo ed il picetannolo (stilbeni) che, come è noto, svolgono favorevoli effetti cardiovascolari” ha affermato Salvatore Verga. Ma i vantaggi non sarebbero soltanto per le malattie cardiovascolari. Infatti studi recenti condotti presso l’Università di Palermo hanno evidenziato come gli stilbeni abbiano anche proprietà anti-leucemiche. Ed a proposito di ricerca, Gioacchina Arcoleo della Facoltà di Agraria (in collaborazione con aziende del territorio di S. Giuseppe Jato), ha riferito del tentativo di recupero e di valorizzazione di un antico vitigno autoctono siciliano, il Perricone o Pignatello, oggi quasi scomparso dalle nostre campagne. Caratteristica di questo vitigno è di dare origine ad un vino con elevate concentrazioni di picetannolo (fino a 3,5 mg/l contro valori di 0,9 del Nero d’Avola, di 2,3 del Merlot, di 1,8 del Cabernet) e di resveratrolo (sino a 14,2 mg/l contro gli 0,3 del Nero d’Avola e gli 8,4 del Merlot). Sono ancora in corso sperimentazioni sulle tecniche di produzione con lo scopo di migliorare la qualità globale del vino Perricone mediante la cosiddetta tecnica della macerazione pre-fermentativa a freddo ed attraverso adeguate tecniche colturali volte a ridurre la resa per pianta. “Oggi in Italia si beve meno e si beve meglio – ha affermato Giancarlo Lo Sicco – circa 40 litri pro-capite all’anno. Tuttavia occorre ancora lavorare per aumentare la cultura vinicola della gente e non solo. È un vero delitto quello cui si assiste talvolta passando per le strade: vini esposti in vetrina ai raggi solari e per giorni e giorni. Per non dire della cattiva abitudine di conservare il vino in casa in cucina o in veranda”.
Comunque grandi progressi per la Sicilia in questo settore. Alessio Planeta della omonima azienda vinicola (a proposito, è prossimo l’avvio di nuove produzioni nel territorio dell’Etna) ha affermato che la Sicilia “è un piccolo continente viticolo in cui coesistono vitigni e ambienti viticoli estremamente variegati, dalle terre rosse di Vittoria ai terreni argillosi di Menfi, che spiegano l’altrettanta varietà di vini siciliani. Il panorama viticolo siciliano è mutato nel corso degli anni adattandosi alle esigenze di mercato: è aumentata la produzione di vini rossi e sono stati introdotti con successo vitigni internazionali quali il Merlot, ed il Cabernet”. Il vino rappresenta oggi un’importante risorsa per la Sicilia e l’Italia intera “basti pensare che nel 2007 – ha proseguito Planeta – il nostro Paese ha superato la Francia nelle esportazioni di vino in America”.
Sollecitazioni dai presenti sono giunte su argomenti quali i recenti episodi di sofisticazione e sui costi di una buona bottiglia di vino. Pronte le risposte di Colombo e Planeta. Diffidare quando una bottiglia di vino ha un costo troppo basso. Mediamente il costo per un’azienda vinicola della sola bottiglia di vetro, dell’etichetta e del tappo è di circa un euro; risulta pertanto difficile comprendere come un buon vino possa costare 1,50-2 euro a bottiglia. Ed ancora, è possibile acquistare un buon vino anche a 7-8 euro a bottiglia, un costo che non sembra eccessivo se si pensa agli investimenti ed al lavoro, anche in termini di ricerca, che vi stanno dietro e se si pensa che strane bibite in lattina dagli effetti eccitanti e dal gusto impossibile raggiungono anche prezzi di 3,50 euro a lattina. “Ma d’altra parte – ha concluso Silvio Buscemi- se l’obbiettivo è di bere poco e meglio, non più di 1-2 bicchieri al giorno, il costo non appare per niente eccessivo. Per questi livelli, un buon bicchiere di vino aggiunge sapore al pasto e si realizza un maggiore soddisfacimento del gusto che, come è stato anche documentato, induce inconsapevolmente una minore assunzione di cibo”. Quindi anche una buona strategia dietetico-nutrizionale.

Mariangela Arnone
Vitalba Azzolina