Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 166 del 20/05/2010

L’INTERVISTA “Dentro il bicchiere, cosa c’è?”

20 Maggio 2010
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L’INTERVISTA

Francesca Padovani, dalla Toscana a Palerno, una delle protagoniste di De Natura Vini. “Sempre più consumatori scelgono di non bere convenzionale. Per noi produrre è anche una filosofia di vita”

“Dentro il bicchiere,
cosa c’è?”

Produrre e bere vino naturale. Una scelta non facile ma ottima per la salute e che nel tempo dà grandi soddisfazioni. Lo sanno bene Francesca e Margherita Padovani, due giovani gemelle che da alcuni anni hanno iniziato a lavorare vigne e uliveti a Sant’Angelo del colle nei pressi di Montalcino in provincia di Siena. Di questa scelta abbiamo parlato con Francesca.

Avete da sempre pensato di lavorare in vigna ed in cantina?
Quando abbiamo iniziato, nel 1997, avevamo 22 anni. Eramo troppo giovani per pensare di fare un altro lavoro avendo da sempre in mente questa idea di lavorare la vigna. D’altra parte entrambe, sin da ragazze, avevamo un particolare interesse per la natura e le piante, questo vale soprattutto per Margherita che oggi si occupa molto della vigna mentre io mi dedico più alle attività di commercializzazione.
 
Qual è la filosofia che sta dietro alla decisione di produrre vini naturali?
Direi che la nostra è più che altro una filosofia di vita. Non potrei mai bere un vino sapendo che è stato trattato con elementi chimici che potrebbero far male, sapendo che sulle piante sono state gettate sostanze altamente dannose per la salute. La nostra è una scelta ardua, ma corrisponde alla precisa volontà di chi vuol vivere bene mangiando bene.

La prima vendemmia della vostra azienda risale al 2002. Come è cambiato il panorama dei vini naturali in questi otto anni?
L’interesse per i vini naturali è cresciuto moltissimo. E’ aumentato il numero dei consumatori ma è aumentato soprattutto il numero di coloro che si chiedono cosa sta dentro un bicchiere di vino. La differenza tra un vino naturale e un vino industriale consiste nel fatto che quello naturale dà maggiori garanzie. Inoltre produrre naturale non significa che i nostri vini siano meno buoni o interessanti. E di questo, al di là dei premi che alcuni nostri vini hanno ricevuto dalla critica di settore, la gente si accorge al primo sorso. Oggi, per fortuna, c’è grande sensibilità per il tema dei vini naturali.

Qual è la differenza tra un vino industriale ed uno naturale?
Il vino naturale si riconosce subito. Questo viene fuori da un attaccamento ed un amore particolare per la propria terra. Nasce da un contatto diretto con la piante, che vanno seguite giorno per giorno ad una ad una. Da questa passione si ottiene qualcosa che è più di un semplice vino, perché chi beve troverà nel bicchiere una storia da ascoltare. Questo è più di semplice enologia, questo è fare cultura.

Progetti per il futuro?
Da poco tempo abbiamo acquistato una nuova vigna sempre nei pressi di Montalcino. Questo ci consentirà di aumentare la produzione da 15 mila bottiglie a 20 mila l’anno. Le idee vengono di volta in volta con le varie stagioni e non ci precludiamo nulla.

Piera Zagone