L'ANALISI
Presentato all'università di Palermo il rapporto dell'osservatorio sulle aziende imbottigliatrici. In un anno sorte 54 nuove cantine, ma sono 515 quelle censite. Ecco alcuni dati
Il vino dà i numeri
Ben 22 milioni di bottiglie in più, 54 nuove aziende e un fatturato complessivo di oltre 700 milioni di euro.
Sono i numeri che fotografano l'evoluzione del comparto vinicolo siciliano, tra il 2005 e il 2006, secondo la terza edizione del rapporto: «Osservatorio sulle aziende imbottigliatrici del settore vitivinicolo regionale», curato dal professore Sebastiano Torcivia, docente di Economia Aziendale dell'Università di Palermo. Il volume è stato presentato nell'aula magna della facoltà di Economia, in occasione della cerimonia di chiusura della terza edizione e della contemporanea inaugurazione del quarto master in Manager delle aziende del settore vitivinicolo. Le cifre dell'indagine dell'osservatorio si riferiscono a 515 aziende di cui 33 grandi ovvero con un volume di confezionato/imbottigliato maggiore a un milione di pezzi, 115 medie (da 100 mila a un milione di pezzi) e 367 piccole (fino a 100 mila pezzi). Il valore assoluto dei pezzi imbottigliati tra il 2005 e il 2006 è aumentato di oltre 22 milioni, pari al 13,95 per cento. Le cantine medie hanno registrato in un anno un incremento di imbottigliato del 18 per cento mentre le piccole nello stesso periodo hanno prodotto oltre 100 mila bottiglie in meno per un decremento che per poco non raggiunge l'uno per cento. Dalla divisione territoriale dei dati sembrerebbe Trapani la capitale siciliana del vino. Nel periodo di riferimento dell'indagine, infatti, si conferma la provincia con il maggior numero di aziende (199), seguita da Agrigento (69) e Palermo (57). Se si tiene conto del volume complessivo di pezzi restano in testa le cantine trapanesi, con quasi 55 milioni, seguite però da quelle del capoluogo dell'Isola con oltre 43 milioni e da Agrigento con quasi 40 milioni.
Francesco Sicilia