Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 106 del 26/03/2009

IL CASO Se Pantelleria smarrisce i capperi

26 Marzo 2009
capperi capperi

IL CASO

Il racconto dell’enologo e gourmet Peter Di Poli, durante un soggiorno nell’isola: “Poiché sono prodotti tipici, li ho ordinati nella pizza. Ma il cameriere mi ha risposto che li avevano esauriti”

Se Pantelleria
smarrisce i capperi

Pantelleria: isola del cappero. Eppure può capitare di trovarsi da quelle parti, decidere di ordinare un piatto con  quest’ingrediente e poi ricevere in cambio la seguente risposta: “Mi dispiace, ma non ne abbiamo”. È successo davvero.


A scapito di un turista d’eccezione, l’enologo Peter Di Poli, che proprio alcune settimane fa, in uno dei più famosi ristoranti dell’isola, ha deciso di ordinare una “pizza con i capperi”. Ma non è stato fortunato, a giudicare dalla risposta che ha ricevuto.
«Scegliere i capperi pensavo fosse la cosa migliore da fare, trovandomi a Pantelleria», commenta. E invece, assieme ha dovuto optare per una semplice “Margherita”. «Il cameriere mi ha infatti spiegato che purtroppo i capperi erano terminati. E a me è suonato tutto come un paradosso». Così l’enologo ha deciso di raccontare l’accaduto.
Il cappero del resto è un prodotto a indicazione geografica protetta (Igp) coltivato proprio sull’isola di Pantelleria. Per questo motivo Di Poli punta l’accento sull’accaduto. «È come se il turismo invernale non interessasse, anzi – continua – assumendo atteggiamenti del genere sembra volerlo fare allontanare di proposito il turista. Non si può peccare così facilmente di qualunquismo».
Parole dirette quelle di Di Poli. «C’è un forte potenziale, ma non è ben sfruttato. Ho potuto godere della bellezze dell’isola a pieno dato il minor afflusso turistico derivante dal periodo». E conclude: «Da ogni parte del mondo il turista è oramai “viziato”. Il sole non può più bastare come richiamo».

S. P.