Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 156 del 11/03/2010

PIANETA SLOW FOOD Slow Food, a Palermo si riparte con Pensovecchio

11 Marzo 2010
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PIANETA SLOW FOOD

Il giornalista di Cronache di Gusto è il nuovo delegato: “L’obiettivo è iniziare subito l’attività di istruzione di soci e appassionati”

Slow Food,
a Palermo
si riparte
con Pensovecchio

Dopo un ventennio la condotta di Palermo Slow Food cambia delegato. A prendere il comando del timone è Francesco Pensovecchio, giornalista della redazione di Cronache di Gusto sin dalla sua apertura, che subentra alla passata gestione affidata nell’ordine a Nino Aiello e Giancarlo Lo Sicco.


“La condotta è stata sospesa tempo fa per motivi tecnici – spiega il nuovo delegato Pensovecchio – e adesso riapre nella speranza di riuscire a recuperare il tempo perduto”. Si parte così già dal prossimo lunedì e nell’arco di due settimane bisognerà aver definito l’organigramma della filiale palermitana di Slow Food: “A questo punto – continua a spiegare Pensovecchio – è necessario ricreare il comitato di condotta. Lunedì prossimo ci sarà la prima riunione e in circa 15 giorni dovremo mandare alla sede principale di Slow Food, a Bra in provincia di Cuneo, un organigramma definito, in cui saranno indicati tra gli altri il responsabile di master, quello degli Orti Scolastici, quello dei presìdi e uno delle serate. Gli obiettivi che mi pongo e che condividerò con il mio gruppo di lavoro – aggiunge il neodelegato – sono di iniziare, o proseguire laddove avviata, l’attività di istruzione dei soci e di chiunque voglia partecipare. L’intento è, dunque, quello di far ripartire al meglio la condotta di Palermo”. L’associazione Slow Food, che agisce non solo a livello italiano ma anche nel panorama internazionale, si occupa del recupero delle biodiversità e lotta per l’affermazione di una filiera corta che unisca direttamente il produttore al consumatore. “Il nostro lavoro – conclude Francesco Pensovecchio – si muove affinchè non si perda il patrimonio biologico e genetico di ciò che si coltiva e produce in Italia, nelle nostre terre. Il motto che ci spinge a fare è buono, pulito e giusto”.

Paola Pizzo