Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 157 del 18/03/2010

IL PROGETTO La Città del Gusto ai piedi dell’Etna

18 Marzo 2010
dogana dogana

IL PROGETTO

A Catania, nella Vecchia Dogana del Porto appena ristrutturata, si svolgeranno i corsi di cucina del Gambero Rosso. Si comincia da settembre

La Città del Gusto
ai piedi dell’Etna

Sarà un’esplosione di sapore: corsi di cucina, seminari sul mangiar sano, incontri e degustazioni sul vino. La Città del Gusto, promossa dal Gambero Rosso, aprirà a settembre a Catania.


Location d’eccezione sarà la Vecchia Dogana del Porto, appena ristrutturata: i suoi spazi, a due passi dal mare e dalle tradizioni culinarie della Catania antica, saranno il regno degli assi dei fornelli. Chef e professionisti della ristorazione terranno corsi e master hi-level, ma pure lezioni per chi non ha ancora dimestichezza con mestoli e padelle.
Teoria e tecnica, insomma, per tutti i gusti: la cabina di regia è affidata ai cuochi della superguida del Gambero Rosso, così come avviene già da otto anni a Roma e da due a Napoli.
Sono stati proprio i leader della Guida a presentare il progetto a Catania: “L’obiettivo è duplice – ha spiegato il presidente Paolo Cuccia – da un lato promuovere la formazione e l’alta specializzazione degli operatori a ogni livello (dai sommelier, agli chef, ai dipendenti di sala, ai responsabili marketing e comunicazione) e dall’altra contribuire allo sforzo delle imprese nel comunicare e promuovere l’eccellenza della produzione siciliana e italiana”.
Una garanzia, insomma, per chi vuole imparare tutti i trucchi della buona cucina, siano casalinghe alle prese con l’arrosto, maniaci del bagnomaria, cultori del fritto.
In programma eventi e mostre che saranno un invito ad indossare il grembiule, ma pure – come ha ricordato il direttore generale Luigi Salerno – “uno stimolo a rivivere questa parte bellissima della città. E i non catanesi avranno la possibilità di scoprire un ambiente ricco di fascino. Sarà un’ulteriore motivo per venire a Catania”.

Francesca Marchese