Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 207 del 03/03/2011

IL PRODOTTO Gianduia: sulla bontà non si scherza

04 Marzo 2011
gianduia gianduia

IL PRODOTTO

Torino festeggia il carnevale con la sua maschera tradizionale e il cioccolato piemontese famoso nel mondo da cui ha tratto ispirazione. Con i migliori indirizzi dove gustarlo

Gianduia: sulla bontà
non si scherza

A carnevale, si dice, ogni scherzo vale, ma i torinesi non amano scherzare sulle tradizioni, e tra queste anche quella della loro maschera popolare,

Gianduia, nata nel 1800, quando le feste carnevalesche raggiunsero il massimo sfarzo in Piemonte. Il nome deriva dall’epiteto “Gioan d’la douja”, Giovanni dal boccale a causa del suo amore per il vino e il buon cibo, dato ad una marionetta di legno cui si faceva impersonare l’ardire, la  schiettezza e il buon senso del popolo piemontese durante gli anni del Risorgimento.
E proprio da questo personaggio carnevalesco trae ispirazione la cremosa pralina “gianduiotto”, la specialità cioccolatiera torinese più famosa nel mondo, che richiama il celebre personaggio non solo nel nome ma anche nella forma trapezoidale, imitazione del berretto tricorno di Gianduia. Il gianduiotto è, infatti, un piccolo lingotto di cioccolato ripieno di una fine pasta di nocciole e avvolto in una sottile carta stagnola, ideato dal maestro cioccolatiere Isidore Caffarel e presentato per la prima volta al pubblico in occasione delle feste del carnevale del 1865, durante le quali Gianduia lo offrì generosamente alla folla riunitasi per l’occasione.


Una cartolina del 1920

L’intuizione si deve, comunque, a Michele Prochet, il quale, in seguito al blocco napoleonico che coinvolgeva anche i rifornimenti di cacao, pensò di sostituire parte dell’ingrediente base del cioccolato con pasta di nocciole Piemonte tonde gentili delle Langhe, un prodotto locale, quindi più facilmente reperibile e più economico.
Da allora i deliziosi cioccolatini a forma di barchetta rovesciata sono diventati il simbolo di Torino, capitale italiana del cioccolato: non vi è, infatti, piazza o via del capoluogo piemontese in cui non si rimanga rapiti dagli aromi golosi di vaniglia, nocciole tostate e cacao che provengono dalle sue rinomate cioccolaterie.

Daniela Corso

Gli indirizzi di Torino per soddisfare i palati degli amanti del cioccolato più esigenti:

Guido Gobino
Via Cagliari 15/ B,
Via Lagrange, 1

Guido Castagna
Via Torino, 54
(Giaveno)

Gertosio
Via Lagrange,34/H

Avidano
Via Principe Amedeo, 35/B

Maurizio Dell’Agnese
Via Vibò 33

Stroppiana
Via Pasquale Paoli, 51/B

Capitano Rosso
Corso Traiano, 158

Zuccarello
Via Andrea Costa, 36

Marco Vacchieri
Via Roma, 2
(Rivalta di Torino)