Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 209 del 17/03/2011

LA MANIFESTAZIONE Caro buyer ti racconto…

17 Marzo 2011
sala sala

LA MANIFESTAZIONE

A Palermo, su iniziativa dell’Irvv, 44 produttori siciliani hanno incontrato importatori di tutto il mondo. Agueci: “Parlare del proprio territorio vuol dire svelare la filosofia del vino che si presenta”

Caro buyer ti racconto…

“I produttori portavoce del territorio”, questo è il motto con cui Leonardo Agueci, presidente dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino ha inaugurato la prima giornata del Winett Taste&Trade

che ha preso il via al Grand Hotels des Palmes di Palermo. Lo sono stati davvero i 44 produttori aderenti, che dalle nove alle 18 hanno raccontato attraverso i vini i territori ai buyer selezionati dall’organizzazione con la consulenza della giornalista Michèle Shah. La formula dell’incontro a tempo con gli imporatori di tutto il mondo è sbarcata per la prima volta in Sicilia con un grande consenso da parte dei partecipanti. Per l’organizzazione e la dirigenza dell’Irvv una novità che può assicurare meglio i vini siciliani nei mercati esteri.


Un produttore illustra ad una buyer

“L’idea di fondo è di rappresentare la Sicilia con un complesso territoriale variegato. Ed oggi in un mercato globalizzato è la formula vincente. Per questo abbiamo raccomandato ai nostri produttori di raccontare il proprio territorio, perché significa raccontare la filosofia del vino che si presenta”, dichiara Agueci. L’importanza territoriale sembra essere l’unica strada giusta da far percorrere alla Sicilia del vino anche per il direttore dell’Istituto Dario Caltabellotta: “Il Winett non è uno spazio per le aziende ma per i territori. In termini di incontri BtoB la fomula del Winett è ad oggi la più nuova ed efficace rispetto alle migliori fiere mondiali”. Efficace anche dal punto di vista dello studio del mercato estero, specifica ancora il direttore. “Finite le tre giornate, avremo la possibilità di condurre monitoraggi sui contatti di oggi da 3 a 6 a 12 mesi dalla fine di queste. Il reporting consente di risparmiare tempi, risorse e costi da sobbarcarsi se si dovesse commissionare uno studio del genere in altro modo”.


Il kit del produttore

Winett allora come occasione per le cantine di fare un passo avanti nel marketing internazionale, così la vede Michèle Shah: “Grazie a questi incontri i produttori potranno capire l’entità del mercato internazionale. Che è fatto per i buyer e in cui si trovano a competere con migliaia di aziende. Attraverso il Winett potranno capire quali sono le aspettative dei buyer. Importantissimo. Ho spiegato proprio questo ai produttori nel briefing di preparazione al Winett: essere un po’ psicologi ai fini di capire le loro esigenze e richieste”. Entusiasta poi della collaborazione con l’istituto la Shah aggiunge: “Ho trovato una grande spinta, un team dinamico. Devo dire che l’istituto sta facendo un grande lavoro. Li conoscevo già da tempo, ho già collaborato con loro in passato, ma è la prima volta che mi presto in Sicilia e con il loro supporto è partito tutto bene”. Successo che ha fatto pensare all’organizzatore del Winett Marco Giol addirittura ad un piano triennale in Sicilia.


Una buyer mentre esamina un vino

“Abbiamo riposto fiducia nell’Istituto e abbiamo trovato il giusto approccio e l’adeguata struttura per organizzare tutto ciò che la formula del Winett pretende. La Sicilia ha prerogative dal punto di vista del territorio che hanno pochi. Il vino passa attraverso questi territori che diventano argomenti per i buyer, validi tanto quanto il prezzo e la qualità. C’è anche un valore umano splendido”.


Un momento del tasting

La vetrina del Winett vanterebbe un successo perché pensata appunto per offrire un servizio ai produttori. Spiega ancora Giol: “Le aziende che partecipano vogliamo che facciano squadra. Per i grandi non è un attività commerciale concorrente al marketing interno e per i piccoli è la possibilità di risparmiare e confrontarsi”.

Manuela Laiacona

Le foto sono di Manuela Laiacona