Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 210 del 24/03/2011

L’INIZIATIVA Al Vinitaly nel segno dell’innovazione

24 Marzo 2011
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L’INIZIATIVA

Le novità della Sicilia: mappe virtuali, lancio del marchio d’area per il Nero d’Avola e totem telematici. E un appello a Veronafiere: “Cinque giorni sono troppi…”

Al Vinitaly nel segno
dell’innovazione

La Sicilia al Vinitaly quest’anno sarà nel nome dell’innovazione tecnologica. L’Istituto Regionale della Vite e del Vino, dopo i primi successi riscossi lo scorso anno sul piano degli eventi e delle novità, alza la posta e punta a fare dell’esposizione siciliana un modello di aggregazione ed innovazione per l’intero sistema agroalimentare.

Oltre così alla formula già collaudata della divisione della regione in diciassette territori, ogni visitatore potrà muoversi nel padiglione consultando mappe virtuali e ricevere informazioni in tempo reale sulle cantine e sui territori di appartenenza. Ma non solo, video in 3d e scatti fotografici immergeranno il visitatore nell’atmosfera e nel territorio siciliano. Del resto, “i produttori non sono che gli ambasciatori della nostra terra e delle sue peculiarità”, ha esordito durante la conferenza stampa, che si è tenuta presso Villa Malfitano, il presidente dell’Irvv Leonardo Agueci.

“L’obiettivo – ha detto il direttore generale dell’Irvv, Dario Cartabellotta – è la piena fruizione del patrimonio enologico della Regione siciliana attraverso i più avanzati prodotti informativi ed informatici”. Un obiettivo raggiunto grazie ad un protocollo d’intesa tra l’Istituto Vite e Vino ed il Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Ateneo palermitano. Procube ed InformAmuse sono i nomi dei due “figli” del progetto. Una Sicilia così non solo del gusto, ma anche di emozioni, conoscenza, storia, paesaggi. “Ci sono prospettive incoraggianti – ha
detto intanto l’assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari, Elio D’Antrassi – sia per quanto riguarda i vini di grande qualità raccolti dall’associazione Assovini, sia per le aziende che operano in forma dipendente. Bisogna semplicemente cercare di valorizzare le nostre produzioni e cercare di creare delle linee di prodotto che possano essere accettate dal mercato. Su questo stiamo lavorando e Verona sarà un’occasione”. Una riorganizzazione delle filiere “in nome di una commercializzazione virtuosa – ha proseguito – che ci auguriamo possa culminare il prossimo anno con la distribuzione in brik del vino siciliano nella Gdo”. Saranno intanto duecento le aziende siciliane partecipanti alla 45° edizione del Vinitaly, distribuite su centosettanta stand.


Da sinistra C. Sunseri e F. Sorbello

“La fiera di Verona – ha detto Giancarlo Conte, vicepresidente dell’Irvv – è per noi un campionato mondiale dove i produttori sono i nostri maratoneti. Ritengo che il mondo del vino siciliano stia crescendo e rafforzandosi, solo se si è forti all’interno lo si può essere altrettanto all’esterno”. Sarà una 45° edizione ricca di eventi per il padiglione Sicilia. Si comincia il 7 e l’8 aprile con il ‘Taste & Buy Sicily’ durante il quale si favoriscono gli incontri tra produttori e buyer. Formula già testata lo scorso anno e che ha dato i suoi frutti. Sabato 9 aprile alle 12 ci sarà invece la presentazione del Disciplinare di produzione del nuovo Marchio di Qualità sul Nero d’Avola. In mattinata verrà anche presentato ufficialmente il premio giornalistico ‘Sicilia Terra Mediterranea – Territori, persone e vini di Sicilia’. Premio voluto e patrocinato dall’Irvv. Nel pomeriggio i riflettori saranno puntati su ‘Bacco nelle cantine di Venere’, ovvero donne di talento che esprimono la loro arte in diversi campi incontreranno le donne di talento che esprimono la loro sensibilità artistica nel mondo del vino. E mentre è iniziato il count down per il salone internazionale del vino e dei distillati, il presidente dell’Irvv conclude la conferenza proponendo “la riduzione delle giornate della fiera, dati i suoi costi elevati, e la possibilità di creare degli accordi con le catene alberghiere per evitare che stanze a settanta euro si trovino ad un pezzo quasi triplicato. Si parla di almeno duecento euro”.

Sandra Pizzurro

Foto di Giulio Mariottini