Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 37 del 29/11/2007

VIVERE DI VINO “Puntare in alto”

29 Novembre 2007
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    VIVERE DIVINO

diego_maggio.jpgDiego Maggio, presidente dei Paladini dei vini di Sicilia, dice la sua sul futuro delle etichette siciliane. “Particolare attenzione va rivolta alle province di Agrigento, Palermo e Trapani che da sempre fanno i grandi numeri”

“Puntare in alto”

“Il futuro dei vini siciliani sta nella ricerca di una qualità esasperata”. Esordisce così Diego Maggio, presidente dei Paladini dei vini di Sicilia, quando gli chiediamo quale sia il modo migliore per promuovere le etichette siciliane in Italia e all’estero. “Oggi il nostro punto di forza è il rapporto qualità prezzo – spiega -. In Italia le aziende siciliane hanno una realtà consolidata nella fascia media, ma per crescere ancora occorre puntare su un prodotto d’eccellenza capace di trainare l’intera azienda”.

Un consiglio impegnativo dato da chi, alla promozione dei prodotti tipici siciliani, ha dedicato la vita. Dal ‘94 Diego Maggio è presidente dell’associazione Paladini del vino di Sicilia, riconosciuto ambasciatore della terra del sole e dell’alta qualità delle sue produzioni tipiche.
Tante le iniziative organizzate ogni anno dall’associazione, tutte contraddistinte dai caratteri di eleganza e allegria che non debbono mai mancare. Segreto del successo delle serate è anche l’incredibile rete di contatti, più di duemila, e di rapporti umani che Diego Maggio ha saputo stringere e collezionare, nella sua lunga carriera di rappresentante dell’enogastronomia siciliana.

Ma come nasce una passione così forte per il vino siciliano?

 “Fin da bambino ho imparato ad apprezzare la cultura del vino, a Marsala tra le vigne di mio nonno e da mio padre enologo diplomato ad Alba che ha messo le sue conoscenze a servizio della nostra terra. Ancora oggi conservo una bottiglia di Marsala superiore riserva del 1927 prodotto nell’azienda di famiglia, una bottiglia che non è più in commercio da almeno 30 anni. Aromi e sapori che riscopro ogni volta che ho il piacere di assaggiare uno dei Marsala prodotti con la stessa cura di un tempo dalle nostre case vinicole. Il legame con la terra è uno dei motivi che mi ha portato ad accettare con gioia la presidenza dei Paladini, per me è stato un ritorno alle origini”.

Che passi avanti ha fatto il nostro vino negli ultimi anni?
 “Negli anni Novanta sono stati gli imprenditori siciliani, con il loro coraggio a dare una spinta forte alla nostra produzione vinicola, superando le difficoltà legate alla cultura della “cooperatività” e del vino di massa. Hanno dato vita al ‘rinascimento dei vini siciliani’. Grazie a loro la Sicilia è conosciuta come isola del vino di qualità. Gran parte della nostra produzione va sulle tavole dei consumatori intelligenti. Ma, nell’immaginario collettivo, i vini siciliani stentano ad entrare nella fascia alta, forse a causa di un pregiudizio. Nonostante 22 dei nostri prodotti abbiano sfondato il tetto dei punteggi”.

Quali le prospettive future?
“Oggi la via da seguire è quella dell’eccellenza. È provato che quando un’azienda si impone per un prodotto di punta questo diventa la migliore pubblicità per il resto della produzione. Particolare attenzione va rivolta alle province di Agrigento, Palermo e Trapani che da sempre fanno i grandi numeri. Su 130 mila ettari di vigneti siciliani, 70 di questi sono nella sola provincia di Trapani. Le provincia di Ragusa, Catania, Siracusa, nonostante abbiamo ottimi prodotti ancora non raggiungono lo zoccolo duro della Sicilia occidentale.

Quali sono i prossimi appuntamenti dell’associazione?
Domenica scorsa siamo stati impegnati nelle cantine Florio. La serata suggestivamente battezzata “Teatro e Racconti di cibo e di vino”, messa in scena dal gourmet Peppe Giuffrè, vedrà insieme la grande tradizione enologica e gastronomica della Sicilia, intervallata da musica, racconti, e danze. Poi, nelle ultime tre giornate di novembre, l’associazione sarà a Milano, al Paradosso per tre cene all’insegna dei più prestigiosi prodotti enologici siciliani, dal 20 novembre, inoltre, è possibile seguire i nostri eventi sul sito dell’associazione, www.paladinidisicilia.it.

Ciro Frisco