Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 89 del 27/11/2008

LA CURIOSITÀ Il vino come tradizione vuole

27 Novembre 2008
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LA CURIOSITÀ

L’Irvv produrrà un’etichetta kosher, secondo le regole ebraiche. Agueci: “Un’operazione squisitamente culturale”

Il vino come tradizione vuole

Un vino kosher per le comunità ebraiche siciliane e non solo. Dal prossimo anno grazie ad una convenzione con il comune di Salemi (Trapani) ed all’Italian kosher food consultant diretta dal rabbino Umberto Piperno, l’Istituto regionale della vite e del vino potrà produrre fino a cinquemila bottiglie di vino kosher.

“Si tratta di un’idea dal carattere squisitamente culturale – spiega il presidente dell’Isituto, Leonardo Agueci -. Salemi è un comune che si è posto in modo centrale per la valorizzazione della pace. Ecco perché si è pensato di far nascere in quella zona un vino che non abbia carattere commerciale e che verrà offerto alle comunità ebraiche non solo siciliane ma di tutto il mondo”. A Salemi, dove si trova il vigneto che produrrà l’uva per il kosher, fra l’altro, esiste una forte presenza ebraica nel territorio che rappresenta un punto di riferimento per tutta l’Isola.
Il vino sarà prodotto, invece, nella cantina sperimentale dell’Irvv a Marsala. “Inizieremo la produzione del vino con la vendemmia 2009”, chiarisce Agueci. Risale a pochi giorni fa il sopralluogo nelle cantine marsalesi del rabbino Piperino, che ha assicurato che ci sono tutte le condizioni per procedere a questa vinificazione. “L’istituto – ha dichiarato, inoltre, Agueci – vuole valorizzare con questa iniziativa il vino quale insostituibile elemento nella cultura dei popoli ma soprattutto nella storia degli insediamenti in Sicilia”.
La preparazione del kosher prevede diversi meticolosi passaggi. La raccolta dell’uva, ad esempio, deve essere fatta rigorosamente a mano per evitare che la macchina compia la prima macinatura. Ogni operazione manuale ed ogni spostamento mosto/vino deve essere eseguita da ebrei osservanti.
Ogni eventuale operazione eseguita da altri, infatti, comprometterebbe l’intera produzione tanto che per evitare intromissioni è necessario sigillare con due segni in alto ed in basso con piombi e firma.

Piera Zagone