Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 193 del 25/11/2010

LA NOMINA Coldiretti in Sicilia, inizia l’era Chiarelli

24 Novembre 2010
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LA NOMINA

Il nuovo presidente eletto ieri a Palermo. Lotta all’agropirateria, diritti del consumatore e innovazione nelle imprese agricole tra i punti cardine del suo programma

Coldiretti in Sicilia,
inizia l’era Chiarelli


Alessandro Chiarelli, nuovo presidente della Coldiretti Sicilia (al centro); a destra Antonino Salina, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico della Sicilia

“Il nostro progetto della realizzazione di una filiera corta ha dimostrato il suo valore. In ogni città i mercati di campagna amica hanno migliaia di clienti che si rivolgono agli agricoltori perché vogliono certezza, genuinità, tracciabilità e garanzia”.


Il raggiungimento della trasparenza nella filiera sarà una delle linee guida del programma del neo-presidente della Coldiretti Sicilia, Alessandro Chiarelli. Accanto ad essa i controlli contro l’agropirateria e l’innovazione, “intesa non soltanto in termini tecnici, – ha sottolineato durante la presentazione a Villa Malfitano a Palermo Chiarelli, che è anche presidente della Federazione palermitana – ma soprattutto nella buona volontà e determinazione di ognuno”.
Chiarelli, che prende il posto di Alfredo Mulè, fa così subito riferimento alla legge, risalente a circa sei mesi fa, che permetterebbe a chi è titolare di un’azienda agricola di produrre anche il pane: “Un modo per superare il problema relativo al grano”. La veridicità dell’etichettatura ed i controlli nei porti dovranno poi essere al primo posto per il neo-presidente eletto all’unanimità. Così come la comunicazione sui diritti al consumatore. “Ogni anno in Sicilia arrivano prodotti da tutto il mondo che spesso vengono spacciati per regionali. Le patate tunisine, tanto per fare un esempio. Ma arrivano tonnellate di produzioni che deprezzano quelle isolane e mortificano il lavoro di migliaia di imprenditori”. Puntare dunque alla nostra agricoltura e ai nostri prodotti, “che sono eccellenti”, sottolinea Chiarelli, costituiranno il punto di forza dell’agricoltura siciliana. “Chi sta a monte della filiera ‘combina i guai’. Gli imprenditori agricoli chiedono certezze e pretendono il
rispetto che meritano e soprattutto vogliono lavorare alle stesse condizioni delle altre categorie produttive”. Una nuova agricoltura che rifletta la propria identità territoriale è insomma l’obiettivo di Chiarelli che ha concluso: “Il tutto con un confronto continuo con le istituzioni locali per un progetto di rilancio del
settore”. Chiarelli è anche il commissario regionale dell’associazione degli allevatori dove sta portando avanti con cotraggio alcune iniziative volte arinnovare l’attività della stessa associazione. C’è da giurare che anche alla Coldiretti non mancherà qualche scossone. D’altra parte è un po’ nel carattere di quest’imprenditore che ha deciso di assumere ruoli istituzionali delle categorie degli agricoltori e degli allevatori.

Sandra Pizzurro