Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 29 del 04/10/2007

L’INTERVISTA “Un’authority per il vino”

03 Ottobre 2007
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    L'INTERVISTA


L'appello di Elio Marzullo, consigliere delegato di Assovini Sicilia: “Basta con la polverizzazione di iniziative marzullo.jpgpromozionali, ci vuole un solo ente per fare sistema e difenderci dalla concorrenza dei Paesi emergenti. La politica ci ascolti”

“Un'authority
per il vino”

“Basta con la polverizzazione di iniziative, eventi e manifestazioni. Così la promozione diventa inefficace. Il vino siciliano ha bisogno di un’authority, un ente che concentri tutti gli sforzi. La Sicilia deve presentarsi al mondo e fare sistema, lo ripeto, si-ste-ma. Altrimenti la partita sui mercati è persa in partenza”.

Non è un Sos ma poco ci manca. Le parole sono di Elio Marzullo, per molti anni direttore dell’Istituto regionale vite e vino e da alcuni mesi consigliere delegato di Assovini Sicilia, l’associazione presieduta da Lucio Tasca d’Almerita che raggruppa 70 cantine siciliane tra le più rappresentative dell’Isola e comunque “quelle che imbottigliano il 75 per cento del vino”.
 L’intervista a Marzullo alla vigilia di una tappa importante per l’Assovini, un work shop in Russia, tra Mosca e San Pietroburgo col coinvolgimento di 13 aziende e dell’assessorato regionale all’Agricoltura. Marzullo chiarisce meglio il concetto dell’authority: “Il vino siciliano ha indubbiamente vissuto una fase di rinascimento negli anni ’90, ma oggi per restare sulla cresta dell’onda deve confrontarsi con la concorrenza di nuovi Paesi produttori come il Cile, il Sud Africa, l’Australia i quali si muovono facendo sistema con politiche commerciali molto aggressive. La Sicilia invece non riesce a stare al passo e temo che col passare del tempo le cose possano solo peggiorare. Serve in colpo di reni, serve un ente – potrebbe essere benissimo anche l’Istituto regionale della vite e del vino – che si faccia capo di tutto ciò che riguarda la promozione in Italia e all’estero. Unificare gli sforzi significa presentarsi come un unico soggetto. Non significa soffocare le singole iniziative ma piuttosto rafforzarle e incentivarle sotto una sola regia. La politica ci ascolti, la fase che sta vivendo il vino è delicata”.
L’Assovini Sicilia intanto non sta con le mani in mano e sta lavorando alla definizione di piani strategici di promozione triennali, uno rivolto all’Area Ue, l’altro al resto del mondo. Piani finanziati per il 70 per cento dall’Unione europea e per il restante 30 per cento a carico dei privati. “La previsione prevede un finanziamento di due milioni all’anno per ogni singolo piano – spiega Marzullo – . Contiamo di avere l’ok al primo dei due piani entro il prossimo giugno in modo da partire nell’autunno del 2008. Prevediamo degustazioni, work shop, partecipazioni a fiere, sinergie col Vinitaly tour e tutto quanto può servire a promuovere il vino di qualità”. Marzullo pensa anche di rispolverare il progetto della Doc Sicilia, con tante sotto zone da riservare alle Doc già esistenti. Idea avversata da più parti ma secondo Marzullo invece “utilissima per la nostra regione che ha un’identità geografica ben visibile. Un produttore famoso qualche giorno fa mi raccontava che in un negozio statunitense accanto allo scaffale dei vini italiani c’era quello dedicato alla sola Sicilia. E’ la conferma che geograficamente siamo ben distinti e questo può rivelarsi un vantaggio. La Doc Sicilia servirebbe ad accentuare quest’identità”. Un cenno alla peronospora che ha falcidiato molti raccolti, soprattutto nella Sicilia occidentale: “Gli imprenditori accorti hanno saputo evitare questo danno, chi non ce l’ha fatta non abbandoni i vigneti, sarebbe un disastro, la Sicilia e il suo territorio hanno bisogno dei vigneti”. E poi l’annuncio di una nuova edizione di Sicilia en primeur, la manifestazione che vede la partecipazione di decine di giornalisti da tutto il mondo (quest’anno furono oltre 80) per degustare in anteprima le annate più recenti. L’edizione 2008, la quinta, si terrà dal 5 al 9 marzo tra Trapani e Marsala in ossequio alla novità che vuole quest’evento itinerante dopo i primi tre anni trascorsi a Palermo.

F. C.