Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 30 del 11/10/2007

>> In Italia ammessi solo mais e soia

10 Ottobre 2007
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In Italia ammessi solo mais e soia

mais_ogm.jpgUn organismo trasformato inserendo nel suo patrimonio genetico geni o sequenze di Dna provenienti da altre specie o modificati in provetta. L’esordio degli Ogm si deve a Stanley Cohen e Herbert Boyer, che nel 1973 riuscirono a clonare per la prima volta nella storia un gene di rana inserendolo nel Dna del batterio Escherichia coli. Nel giro di pochi anni arrivò l’esplosione del fenomeno: già nel 1977, la Genentech, fondata da Boyer, utilizzò il batterio Escherichia coli per generare proteine umane come la somatostatina e l’insulina. Quest’ultima, senz’altro il farmaco biotecnologico più conosciuto, entro in commercio nel 1981.
Nei mangimi italiani sono ammessi due tipi di organismi geneticamente modificati: si tratta del mais Bt176, prodotto dalla Novartis, e della soia Roundup Ready, messo in commercio dalla Monsanto. Gli altri – principalmente specie di mais, da tutta la gamma Monsanto allo Starlink della Aventis – sono tassativamente esclusi, con una relativa tolleranza “da contaminazione”, purché le tracce siano presenti in percentuali bassissime. Una tolleranza un po’ più larga è invece prevista per le due specie ammesse: in quel caso è possibile etichettare il mangime come “biologico” fino a un’incidenza dello 0,9%.

C.R.

“No alla  vite transgenica”

 

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