Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 134 del 08/10/2009

L’AZIENDA/2 Irresistibile Etna

08 Ottobre 2009
Tasca-dAlmerita Tasca-dAlmerita

L’AZIENDA/2

Alberto Tasca d’Almerita racconta la prima vendemmia sul vulcano. “Una terra con un’energia particolare”

Irresistibile Etna

“La Borgogna di Sicilia”. Così Alberto Tasca d’Almerita (nella foto), ama definire la sua tenuta ai piedi dell’Etna. Diciotto ettari pronti alla vendemmia ottobrina, naturalmente in ritardo rispetto a quanto avviene nel resto della Sicilia.

“La vendemmia è sempre il momento più emozionante del nostro lavoro, non ci si abitua mai – racconta Tasca, ad dell’azienda di famiglia -: è un continuo interagire tra uomo e natura dove le condizioni climatiche e la degustazione delle uve nonché la raccolta si susseguono in un percorso intrecciato”.
L’amministratore delegato dell’omonima cantina siciliana descrive la terra che si estende sul versante nord dell’Etna, in località Sciaranova, fra i comuni di Randazzo e Castiglione, dove la storica famiglia ha aggiunto un altro tassello nella grande epopea del vino scritta in quasi due secoli da Tasca d’Almerita. “Una terra con un’energia particolare”: 18 ettari complessivi a 750 metri di altitudine, di cui 5,5 coltivati a vigneto, di Nerello Mascalese. Come già fatto nella Tenuta Capofaro, acquisita alcuni anni orsono dalla famiglia sull’isola di Salina, Tasca d’Almerita ha già in progetto di impiantare nuova vigna nel corso dei prossimi anni, per arrivare a 14 ettari vitati. Un’oasi incantata ai piedi dell’Etna, dove la sabbia nera vulcanica si fonde con il verde della vegetazione prossima alle Gole dell’Alcantara, fra gli impianti sciistici del vulcano siciliano e le spiagge di Taormina. L’amministratore delegato dell’omonima cantina siciliana descrive la terra che si estende sul versante nord dell’Etna, in località Sciaranova, fra i comuni di Randazzo e Castiglione, dove la storica famiglia ha aggiunto un altro tassello nella grande epopea del vino scritta in quasi due secoli da Tasca d’Almerita.

Cosa c’è di diverso a vendemmiare alle pendici di un vulcano?
“Sull’Etna tutto è molto amplificato, un po’ per il microclima particolare che propone mutazioni climatiche molto repentine, un po’ per l’energia di quel fazzoletto di terra  che possiamo definire unico al mondo, ma, non ultimo, per l’energia creata dalla presenza di tantissimi produttori che negli ultimi dieci anni, come noi, sono diventati parte integrante di quel territorio”.

Microclima particolare, e il “clima” umano com’è?
“L’atmosfera è molto positiva e lo spirito costruttivo e collaborativo nella maggior parte dei casi. Questo ovviamente rende le nostre discussioni monotematiche su uva, maturazione, tannini, estrazione, fermentazione: sul  vino insomma”.

Come vi state preparando alla vendemmia?
“La raccolta nei nostri vigneti sarà ad ottobre inoltrato. Nel frattempo stiamo preparando le centinaia di muretti e terrazze di una nuova tenuta dove pianteremo le barbatelle di Nerello: un posto incredibile, mai vista una tenuta così bella e ben congeniata in vita mia”. Come si prevede l’annata? “Ad oggi la vendemmia si presenta bene, ma è troppo presto per giudicare: aspettiamo che l’uva sia dentro e poi ne riparliamo”.

Antonella Giovinco