Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 135 del 15/10/2009

POLTRONE & FORMAGGI Licitra ancora presidente

17 Ottobre 2009
Licitra Licitra

POLTRONE & FORMAGGI

Il cda del Corfilac di Ragusa lo rielegge. Braccio di ferro con la Regione. E lui intanto annuncia che…

Licitra ancora
presidente

Riconferma tra le polemiche per Giuseppe Licitra, presidente del Corfilac, il consorzio di ricerca sui formaggi siciliani fondato nel 1996 a Ragusa, fiore all’occhiello del mondo della ricerca e della sperimentazione su uno dei prodotti più amati dai buongustai.

Chi ama il formaggio in Sicilia non può non conoscere il lavoro del Corfilac e la manifestazione biennale Cheese Art che adesso, dopo aver saltato l’edizione 2008, dovrebbe tornare nella primavera del 2010. Ora Licitra, docente universitario a Catania, potrà governare per altri 4 anni e la sua rielezione è arrivata dopo il diktat arrivato dall’assessore regionale all’Agricoltura Michele Cimino che chiedeva al cda formato da nove componenti (eletti dall’università di Catania, dalle associazioni di categoria, dal Comune di Ragusa e dalla Regione) di rivedere lo statuto prima di procedere all’elezione del nuovo presidente. Diktat respinto. Alla seduta di giovedì scorso si sono presentati in cinque: lo stesso Licitra che è designato dall’ateneo di Catania, il suo collega Giuseppe D’Urso (anch’esso designato dall’università etnea), Giuseppe Occhipinti, rappresentante del comune di Ragusa, Salvatore Cascone per l’associazione di produttori Progetto Natura e Giovanni Schembari per Ragusa Latte. Assenti i tre componenti designati dall’assessorato regionale all’Agricoltura e il componente designato dal consorzio di bonifica della provincia iblea. Cinque voti su cinque per Licitra. Confortati anche dai pareri legali secondo cui a chiedere le modifiche dello statuto devono essere gli stessi rappresentanti del cda. Motivazioni su cui, è facile intuire, ci saranno ancora polemiche e battaglie legali. Licitra dunque presidente per altri 4 anni del Corfilac, consorzio con 60 dipendenti circa e un bilancio di circa tre milioni e mezzo e, tra i compiti, anche quello di certificare Ragusano e Piacentino, due dei 4 formaggi siciliani a marchio Dop.

Contento per la riconferma?
«La mia riconferma era dettata dall’interesse del mondo accademico di dare continuità all’azione di ricerca già sviluppata».

La Regione, sembra di capire, non voleva la riconferma. Cosa risponde?
«La massima disponibilità anche a modificare lo statuto ma nel solco della legge. Ripeto, il voto dei componenti del cda è stato determinato dalla volontà di dare continuità tecnico-scientifica al Corfilac. Se si cambia lo statuto ci adegueremo alle nuove indicazioni. Oggi la legge dice altro e dobbiamo rispettarla».

I programmi a breve scadenza?
«Intanto continuare la realizzazione della cacioteca regionale, una struttura che sarà di rilevanza internazionale. Quando? Primavera del 2010. Tornerà anche Cheese Art, la manifestazione rivolta al mondo del formaggio, sia quello dei produttori, che quello scientifico e dei consumatori».

Come sarà la cacioteca?
«Un luogo unico: dodici minigrotte dove saranno riprodotte le condizioni climatiche e ambientali in cui venivano stagionati i formaggi siciliani nel passato. Ci sarà spazio per 12 prodotti, dal Ragusano al Piacentino. Vogliamo dimostrare che la storia e le tradizioni vanno salvaguardate per assicurare un futuro migliore al mondo del formaggio. Anche questa è ricerca».

Quanto costerà?
«Un milione e mezzo».

È cresciuta la produzone di formaggi a latte crudo in Sicilia?
«Direi di sì. Siamo almeno con un più 30-40 per cento, soprattutto per quanto riguarda il Ragusano».

E poi?
«Il Corfilac continuerà a studiare la sicurezza alimentare perché non è vero che i formaggi siciliani sono meno sicuri. E poi il miglioramento della produttività delle vacche da latte e la qualità del latte stesso. E, last but not least, porteremo avanti i progetti per lo sviluppo dell’Africa. Più persone aiutiamo a credere nella loro terra e meno sbarchi ci saranno in Sicilia».

F. C.