Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 189 del 28/10/2010

DAL SALONE DEL GUSTO/LA VERTICALE Riesling in otto forme

28 Ottobre 2010
Ernst-Loosen Ernst-Loosen

DAL SALONE DEL GUSTO/LA VERTICALE

Il re dei bianchi nelle produzioni di Ernst Loosen. Bevendo i suoi vini si ha l’impressione di viaggiare nel territorio della Mosella

Riesling in otto forme

Il Riesling è un viaggio per la Mosella. Scorgere le valli lambite dai fiumi, lasciarsi incantare dai  terroir scoscesi che compongono il cuore della Germania del vino. Esperienza che non capita certo con un Riesling qualunque ma con chi da 200 anni porta in bottiglia il territorio.

Basta stappare un’etichetta Dr Loosen per capire quanto questo vino sia una delle esperienze gustative più interessanti. Al Salone del Gusto se ne sono assaggiati ben otto nella verticale guidata dallo stesso produttore Ernst Loosen. Grandi ruoli che hanno messo in scena tutta la grandezza di quello che può essere definito il re dei bianchi.
Si è partiti con due 2009 GG (Grosses Gewachs) termine con cui si indica il Gran Cru: il Wehlener Sonnenuhr ed il Ürziger Würzgarten “Alte Reben”. Il primo nato dall’ardesia blu, di cui è composto il terreno della vigna d’origine. Sofisticatissimo al naso e caratterizzato da un’acidità delicata. Il secondo proviene invece dalla vigna più vecchia della cantina, più di duecento anni di vita. Al bicchiere con una veste esotica e speziata. Poi si è proseguito con l’Erdener Treppchen, un vino Kabinett (nella classificazione dei vini tedeschi equivale ad un vino base che deve rispettare la tipicità del luogo con un grado zuccherino Oechsle minimo di almeno 70/80a). Riesling con un alto livello di acidità e un basso tenore zuccherino proveniente da una delle vigne più ripide della regione, tanto che per raggiungerla si usano delle scale di pietra. Sentori di pesca e di agrumi sono quelli che si sono sentiti invece nel Wehlener Sonnenuhr Spätlese (vendemmia tardiva).

Dal 2009 si è poi fatto un salto nel tempo andando ad assaggiare il Wehlener Sonnenuhr Auslese del 1988. In questo vino il contenuto zuccherino lascia il posto ad una complessità aromatica estremamente affascinante. Andando ancora a ritroso si è degustata l’annata 1976: l’Erdener Prälat Auslese Goldkapsel, cioè contrassegnato da una capsula d’oro che indica che il vino è stato fatto con i migliori vigneti dell’azienda. Migliori vini che vengono da una delle vigne più importanti della Germania, custodite in un angolo di terra stretto tra il fiume e le creste rocciose, dove le condizioni pedoclimatiche sono ideali per questo vitigno: esposizione a sud, clima mite, terreno di ardesia rossa. “Sono le vigne simbolo della nostra azienda e della nostra storia – racconta Loosen -. Si compongono di tre parcelle tutte diverse e di età media di 120 anni. In questo vino abbiamo inserito il 60% di acini completamente appassiti dalla botritis”. Il viaggio ha proseguito verso la fine mettendo a confronto due tipi di vini appassiti. Una vendemmia selezionata in cui vengono scelti uno per uno solo gli acini sani surmaturi e attaccati dalla muffa nobile, in tedesco Beerenauslese. Espressione di questa certosina selezione è stato l’Erdener Treppchen 2006, con un importante grado zuccherino in totale armonia con spiccate note di frutta e di miele. Dalla vendemmia Eiswein (vino del ghiaccio) il Riesling Dr. Loosen del 2007, la più estrema, perché i grappoli vengono raccolti a meno 10 gradi sotto lo zero. “Vendemmiamo tra la notte di Natale e Capodanno. Quando si è appena finito di cenare o mentre si iniziano i festeggiamenti arriva sempre il momento di vendemmiare. E allora capita che tra le vigne si va insieme a tutti gli invitati. Anche questo un momento di festa”. Un vino dallo straordinario profumo di sottobosco, un altro dei tanti mutevoli volti della Mosella.

Manuela Laiacona