Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 77 del 04/09/2008

L’INTERVENTO Ocm vino, novità in arrivo

03 Settembre 2008
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    L’INTERVENTO

giovanni_misseri.jpgLa riforma europea può cambiare la mappa delle denominazioni in Sicilia, eliminando anche Doc o Igt poco conosciute e in disuso

Ocm vino,
novità in arrivo

di Giovanni Misseri *

Con l’entrata in vigore della normativa relativa all’Organizzazione comune del mercato (Ocm) vitivinicolo, vengono modificati e abrogati una serie di regolamenti. Tutto ciò significa l’introduzione di tantissime novità non solo relativamente alle questioni principali: estirpazione, arricchimenti, aiuti alle distillazioni, ma anche nell’ambito dell’etichettatura dei vini da tavola e di qualità.


La nuova classificazione europea, in vigore dal primo agosto del prossimo anno, ispirata a quella delle produzioni tipiche agroalimentari, distingue per i prodotti vitivinicoli, una nuova classificazione in: vino, vino Igp e vino Dop. Alcuni, come l’associazione Città del vino, hanno già lanciato un allarme circa il fatto che si potrebbe assistere ad una riduzione di quasi il 40% delle denominazioni che tutelano la produzione italiana, passando dalle 470 tra Docg, Doc e Igt ad appena 182 tra Dop e Igp.
Oggi però, nessuno può essere certo di tale drastica riduzione conseguente alle nuove normative europee sul vino. Comunque il provvedimento in oggetto, darà vita nei prossimi mesi ad un ampio dibattito in cui sia il ministero per le Politiche agricole, Ambientali e Forestali che le organizzazioni di produttori diranno la loro per eventuali modifiche.
Secondo la nuova Ocm i nuovi vini che aspirano a un marchio di protezione dovranno essere sottoposti a una serie di controlli a livello europeo e i vecchi dovranno essere registrati a Bruxelles. Ricordando che attualmente i marchi vengono proposti dagli stessi produttori e concessi dal ministero sulla base del parere di un apposito Comitato, si capisce che quello che accadrà dal primo agosto 2009 è che cambierà il sistema attualmente in vigore per il riconoscimento delle denominazioni e indicazioni di origine, ma ancora non si può dire come.
In ogni caso, almeno in Sicilia, non è da considerare negativo ma auspicabile l´accorpamento di qualche denominazione relativa a produzioni sopravvalutate o classificate in maniera troppo frettolosa. In Sicilia, secondo Città del vino, si passerebbe da una Docg, 22 Doc e 6 Igt a 13 Dop e una Igp.
In proposito sono sicuro che se ad un abitante di Marsala, terra della famosa Doc, chiedete cosa sia la Delia Nivolelli, la maggioranza non vi saprà rispondere, eppure stiamo parlando di una Doc sempre del territorio marsalese. Oppure, quali sono le differenze peculiari che giustifichino la istituzione delle tre Doc Sciacca, Menfi e Santa Margherita Belìce? Quanti sanno, a parte gli addetti ai lavori, che le Igt attualmente riconosciute in Sicilia sono: Camarro, Colli ericini, Fontana rossa di Cerda, Salemi, Salina, Valle del Belice, Delia Nivolelli e naturalmente Sicilia?
Di certo dall’1 agosto prossimo, ci saranno importanti novità, soprattutto per l’etichettatura. Quali? La possibilità di riportare facoltativamente in etichetta l’annata e il vitigno per tutti i vini, anche quelli senza indicazione geografica, per esempio. Infatti la Commissione afferma che le nuove regole «dovrebbero permettere l’indicazione del vitigno e dell’annata in etichetta sui vini senza denominazione di origine o indicazione geografica purché siano rispettate determinate condizioni circa la veridicità delle indicazioni riportate in etichetta e il relativo controllo». Ad ogni modo, il calendario dei lavori prevede a dicembre il voto in sessione plenaria al Parlamento europeo, con successiva analisi al Consiglio dei ministri agricoli; fino ad allora, nell’attesa di un «cambiamento di rotta», l’esame continua in fase tecnica e in campo politico.

* agronomo, direttore agrario del Mipaaf – Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari