Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 77 del 04/09/2008

IL PRODOTTO Chiamatelo acculazzatu

03 Settembre 2008
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    IL PRODOTTO

racalmuto77.jpgTipico dell’Agrigentino, questa sorta di melone è utilizzato soprattutto nelle insalate ma si può mangiare a fine pasto oppure come esotico antipasto

Chiamatelo acculazzatu

È un frutto, ma può anche essere una parola d’offesa. Fresco, croccante, succoso al punto giusto, di un bel colorito verde acqua. Nel suo cuore racchiude un bozzolo di semi anch’essi commestibili.

Più è piccolo più è saporito. Costo da un euro e mezzo ai due euro al chilo. Si chiama acculazzatu. Buonissimo a racalmutocdg1.jpgmangiarsi, ma in certe zone dell’agrigentino provate a definire qualcuno testa d’acculazzatu e sperimentate come vi finisce.
A Racalmuto, nel periodo estivo (ma anche a Grotte, Aragona, Castrofilippo), una buona insalata non ha senso se non è così architettata: pomodoro, una foglia di basilico, olio d’oliva in abbondanza, pepe, sale, cipolla (ma non è necessaria) e…acculazzatu tagliato a tocchi. Direte, ma di che cosa stanno parlando questi qua? E non avete tutti i torti perché il piccolo meloncino di cui stiamo tessendo le lodi non lo troverete in nessun supermercato sotto casa, in nessun negozio di frutta e verdura del vostro quartiere: purtroppo per gustarlo bisognerebbe fare una scarpinata in quella zona di Agrigento, a meno che qualche agricoltore una buona volta e per tutti non si decida a espostarli quantomeno oltre gli angusti confini dell’Agrigentino.
Ha un gusto che alla lontana può ricordare un cocomero, ma non immaginatevelo come un cetriolo perché sarebbe fuorviante. Oltre che a insalata si può mangiare a fine pasto perché lascia la bocca pulita e fresca; oppure come esotico antipasto condito solamente con un po’ di sale. L’ideale è mangiarlo appena colto. In frigorifero si avvizzisce e perde molte delle sue proprietà.
L’acculazzato non esiste come frutto di un particolare tipo di pianta: è il frutto diciamo così acerbo del melone d’inverno. Un aborto, per così dire, è quello che pratica il contadino. In pratica viene raccolto quando raggiunge pochi centimetri; non gli si dà il tempo di arrivare a maturazione perché altrimenti comincia ad acquistare il tipico sapore dolciastro del melone. Non solo, ma sulla pianta a nessun acculazzato va data la possibilità di diventare melone, si pregiudicherebbe il gusto di tutti gli altri. Avviso alle donne: c’è chi giura che faccia miracoli contro la cellulite. Perché non provare? Costa poco ed è pure buono. Magari non risolverà problemi di cuscinetti ai glutei e di pelle a buccia d’arancia, ma di sicuro è buono e con un bassissimo apporto calorico.

Giancarlo Macaluso
(nella foto Salvatore Paparone)