Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 130 del 10/09/2009

L’AZIENDA La Svizzera della salvezza

10 Settembre 2009
brugnano brugnano

L’AZIENDA

Gli elvetici tra i migliori clienti della cantina Brugnano. “Ricercano infatti vini più eleganti perché la crisi adesso tocca anche l’estero”

La Svizzera
della salvezza

La crisi c’è e si sente, soprattutto in piccole realtà come quella dell’azienda Brugnano, in territorio trapanese. Il calo del consumo di vino nel mercato interno oramai si sente. La chiave di salvezza dovrebbe infatti essere quello estero.

“Soltanto il fatto che abbiamo alle spalle una struttura forte, nata già trentacinque anni fa, ci permette di resistere e andare avanti”, confessa Antonella Brugnano (nella foto). È lei che assieme ai due fratelli manda avanti l’azienda, duecentoquaranta ettari di vigneti di varietà autoctone ed alloctone, “perpetuando con dedizione ed entusiasmo l’esperienza di tre generazioni”.
La vendemmia è già iniziata ed in termini di qualità il risultato è ottimo. “Uve eccellenti – afferma Antonella Brugnano – anche se, rispetto allo scorso anno, abbiamo registrato un calo di circa il venti per cento sulla raccolta”.
Ma la qualità non basta. “Negli ultimi quattro anni la crisi è andata sempre crescendo. Il problema sta nel mercato interno”, continua Antonella che sull’export, dove i problemi potrebbero essere minori, afferma: “Anche qui c’è crisi, i nostri distributori degli Stati Uniti soprattutto acquistano di meno. Se la crisi si dovesse prolungare per altri quattro anni saremo in gravi difficoltà”. Per fortuna a dare un respiro di sollievo è il mercato svizzero: “Sono i nostri acquirenti migliori – dice Antonella entusiasta -. Tra i nostri vini, quello che più ci richiedono è l’Honoris causa. Ricercano infatti vini più eleganti”.
E cavalcando quest’onda il “Vanta” annata 2008 è stato un successo. “Soprattutto il bianco – dice ancora l’imprenditrice con una punta d’orgoglio – ottenuto con un assemblaggio di uve Catarratto che lo rendono sapido e minerale al punto giusto”. Un risultato “gratificante per noi che puntiamo a valorizzare le uve autoctone quale è appunto il catarratto”. Ma per la vendemmia 2009, oltre a replicare il “Vanta”, ci sono in serbo altre novità, “che per adesso non posso svelare”.

Sandra Pizzurro