Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 185 del 30/09/2010

IL PIANO “Miglioriamo gli alimenti siciliani”

30 Settembre 2010
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IL PIANO

Ecco la missione di Antonio Salina, da luglio al timone dell’Istituto zooprofilattico siciliano: “Invieremo i nostri veterinari a dare una mano alle aziende”

“Miglioriamo
gli alimenti
siciliani”

L’Istituto zooprofilattico siciliano si avvicina all’utenza facendo da supporto alle aziende agroalimentari e zootecniche. “Ciò significa che man mano che verranno effettuate le analisi su campioni di origine animale, quindi latte, uova, carne, miele, pesce o vegetale, qualora non dovessero corrispondere ai parametri previsti dalle norme europee, un nostro veterinario andrà sul posto per aiutare l’azienda a migliorare i propri prodotti”.

A spiegarlo è Antonio Salina, il nuovo direttore dell’Istituto, insediatosi a luglio, che ha alle spalle una grande esperienza come dirigente veterinario all’Asp di Catania. Qui è stato in prima linea nella lotta all’influenza aviaria.
“La nuova mission dell’Istituto mira dunque a migliorare la produzione alimentare siciliana, contribuendo in questo modo – prosegue Salina – a dare anche un marchio alla nostra produzione”. È quello che avverrà ad esempio a breve per il latte. Polo tecnico scientifico e culturale di riferimento per la sanità pubblica siciliana, compito dell’Istituto è dunque quello di garantire i consumatori sul piano della sicurezza alimentare. Analisi di routine, chimiche, batteriologiche e virologiche, dunque, controllo degli alimenti di origine
animale e dei mangimi destinati alla zootecnia, controllo delle emergenze come bse, scrapie, diossina, controllo degli alimenti e dei mangimi Ogm. Queste le attività principali alle quali poi si affianca anche un’attività di ricerca “mirata alla sperimentazione e alla validazione di tecniche innovative, sorveglianza epidemiologica, consulenza e assistenza degli allevatori, aggiornamento e formazione continua del personale. La prontezza relativa – continua poi Salina – dimostrata dagli Istituti nel fronteggiare le varie emergenze sanitarie ha contribuito ad affidare agli Istituti zooprofilattici siciliani il controllo degli alimenti di origine vegetale”.
Sono infatti cinque le sedi in Sicilia, ovvero Palermo, Ragusa, Catania, Barcellona e Caltanissetta. Per tutte varrà lo stesso obiettivo che “ci permetterà di raggiungere un livello nazionale primario ed uno internazionale ottimale”. Un esempio su queste attività? “L’Area di Biologia Molecolare sta mettendo a punto un metodo per garantire la tracciabilità genetica del pomodoro di Pachino in modo da tutelarne l’origine e l’autenticità”, annuncia Salina. O ancora: “L’Area Diagnostica Virologica  ha attivato la produzione di cellule staminali mesenchimali adulte da tessuto adiposo e midollo osseo di origine equina e canina. Le lesioni di ossa, tendini e di cartilagini con difficoltà di guarigione possono essere sottoposte a una terapia rigenerativa utilizzando cellule staminali”.

Sandra Pizzurro