Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 185 del 30/09/2010

L’INTERVENTO “Ecco perché dobbiamo dirgli grazie”

02 Ottobre 2010
miceli miceli

L’INTERVENTO

Un ricordo di Ignazio Miceli da parte di chi ci ha lavorato insieme per molti anni

“Ecco perché
dobbiamo dirgli
grazie”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Ho letto con particolare emozione il ricordo di Ignazio Miceli che avete pubblicato su Cronache di Gusto e desidererei veramente ringraziarvi a nome mio ma, e non credo di fare torto a nessuno dicendo questo, anche a nome di tutti coloro i quali hanno avuto la possibilità di lavorare insieme a lui nella quotidianità, per le parole spese nei confronti di questo grande personaggio del vino siciliano, ma soprattutto per la persona che egli ha rappresentato per ciascuno di noi.


Come ben sai, dato che abbiamo avuto modo di parlarne tante volte insieme, al “Signor Ignazio”, oltre ai ricordi personali che credo sia giusto rimangano all’interno di ognuno di noi, è dovuta tutta la formazione professionale del gruppo di lavoro che con lui si è trovato a condividere gli anni forse più belli della tumultuosa crescita e dello sviluppo del vino siciliano all’interno dei vari mercati nei quali si operava e dove, anche attraverso le sue visioni strategiche e distributive assolutamente innovative per l’epoca, è stato possibile iniziare a porre le basi per costruire un’immagine nuova dell’intera produzione regionale che  a cavallo degli anni ‘90 ha poi consentito a tutta la Sicilia enologica di compiere quel fondamentale “salto di qualità” che le ha quindi consentito di divenire quello che è adesso.
La sua energia, il suo porre sempre e comunque l’azienda, i suoi progetti e il modo attorno al quale essa ruotava continuamente al centro dell’attenzione, la sua disponibilità a trasferirti le sue conoscenze senza alcuna forma di “gelosia” ma anzi agendo da continuo sprone, talvolta anche in maniera “ruvida”, per una costante ricerca  del miglioramento personale, la sua umanità frutto di una sensibilità particolare spesso mascherata ma che chi gli era vicino conosceva perfettamente, sono un patrimonio umano e professionale, almeno per quanto mi riguarda, certamente indissolubile e per il quale gli sarò sempre grato.
Mi sembra quindi un’eccellente idea quella di cercare di trovare un modo affinché la sua figura e il suo ricordo non vadano perduti nel tempo attraverso l’istituzione di un’iniziativa che possa consentire di non disperdere l’immenso bagaglio di conoscenze che lui ci ha lasciato.

Luigi Albano