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Vinitaly 2010

“Gdo? Siciliani grandi consumatori di vino”

09 Aprile 2010
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Ore 19.00

Francesco Avanzini, direttore commerciale Conad: “Puntiamo molto sui prodotti regionali”

“Gdo? Siciliani grandi
consumatori di vino”

Francesco Avanzini, direttore commerciale Conad racconta la situazione del vino siciliano nella Gdo (Grande distribuzione organizzata) tra le difficoltà dell’attuale crisi e la diffusione reale sugli scaffali. “Rendiamo conoscibili i prodotti locali per avvicinarli ai grandi volumi regionali”.

Qual è il futuro del vino siciliano nella Gdo?
“Come direttore commerciale della Conad posso dire che diamo molta importanza ai prodotti locali, sia all’interno della regione di provenienza, che nelle altre regioni italiane. La Sicilia è soggetta ad un’opera di equilibrio tra le quantità che proponiamo e la qualità, così come le altre regioni”.

Cosa ne pensa dell’attuale polemica tra la Gdo e le enoteche? E’ vero che gli enotecai si sentono delegittimati dalla grande distribuzione nel proporre vino di qualità?
“Credo che siano due mondi a parte. Noi proponiamo vini di medio bassa qualità, garantendo fasce di prezzo diversificate, mentre gli enotecai hanno un pubblico ben diverso, clienti che entrano con l’intenzione non solo di acquistare vino, ma anche possibilmente di consumarlo in loco. Credo dunque che ci sia spazio per tutti”.

Cosa suggerirebbe ai produttori?
“Di diversificare meglio la loro offerta proponendo alla Gdo una linea base, e destinando la nicchia alle enoteche”.

E’ vero che l’accesso alla Gdo è economicamente penalizzante per i produttori di vino?
“La Conad sceglie i produttori sulla base di criteri di vendibilità e di assortimento dei prodotti. La frammentazione è un requisito che non si può prescindere, ed è regolato da criteri che certamente non saranno possibili per le tasche di tutti i produttori. D’altra parte quando si ha a che fare con un sovradimensionamento dell’offerta, bisogna attuare delle scelte”.

C’è una differenza sostanziale tra il nord ed il sud Italia nella Gdo?
“Ci sono regioni che producono di più, altre meno, così come ci sono regioni che consumano di più di altre. Posso dire che la Sicilia consuma molto ed in modo uniforme”.

Come commenta la polemica sul Nero D’Avola, che viene venduto al supermercato a prezzi bassissimi, nonostante sia il vitigno bandiera della Sicilia? Crede che questo rappresenti un danno per i produttori locali?
“Conad non applica una politica di pressione sui prezzi a discapito della qualità, ma vuole garantire varietà di prodotti per tutte le tasche. Il vino deve essere pensato come elemento tipico della dieta mediterranea e dunque come alimento. Personalmente credo che la realtà di vendita del Nero D’Avola  sia un ottimo modo per veicolare un prodotto in modo base. Per farlo conoscere insomma. Poi chi vuole approfondire questo vitigno andrà a rivolgersi ai produttori di eccellenza siciliani”.

Quale politica adotta Conad per promuovere i prodotti locali?
“Quella di garantire una vasta gamma di prodotti sul territorio d’origine, dunque di prodotti siciliani in Sicilia. Ma non solo, anche quella di promuovere le specialità regionali in altre zone d’Italia per farle conoscere”.

Laura Di Trapani