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Vinitaly 2010

Taste&buy, debutto felice

08 Aprile 2010
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ore 14.07

Ottimi risultati per operatori commerciali e produttori. Agueci “La carta vincente per promuovere la nostra Regione”

Taste&buy, debutto felice

Vinitaly. 30 tavoli per trenta buyers provenienti da tutto il mondo, nell’area business del padiglione Sicilia è partito il taste&buy. L’iniziativa promossa dall’Istituto Regionale Vite e Vito, dalle ore 10 sta vedendo le cantine siciliane alternarsi in un frenetico turn over, di 30 minuti ciascuno, presso le postazioni dei buyers. Fittissima la lista degli appuntamenti dei responsabili commerciali che si protrarranno sino al pomeriggio.


Soddisfatto il presidente dell’Irvv, Leonardo Agueci, che sta monitorando l’area degli incontri. “L’iniziativa è un’esperienza da continuare. In linea con la filosofia del nuovo padiglione che valorizza il territorio, questi incontri sono stati pensati per raccontare le esperienze dei produttori e per fare conoscere le diverse realtà territoriali”. Un momento importante e necessario per sostenere le cantine ed anche i nomi del vino meno conosciuti. “Il taste&buy è un’arma vincente – sostiene Agueci -. Soprattutto nei confronti della concorrenza globale. La Sicilia può offrire un’alternativa interessante in questo momento, per il rapporto qualità/prezzo”. Anche i due attori commerciali del vino, produttori e buyer, a poche ore dall’inizio, si ritengono soddisfatti. “E’ la prima volta che vengo qui al padiglione Sicilia e che partecipo a questa iniziativa. Penso sia una buona occasione per incontrare le cantine. Un’opportunità per loro anche di entrare in un mercato nuovo”, dice Julia Han, manager coreana della Twin Wine Shop. Prima volta anche per Rüdiger Kühnle buyer tedesco. “E’ un’iniziativa interessante perché consente di incontrare cantine poco conosciute. Ben organizzata, è la prima volta che vengo al padiglione Sicilia”. Anche Amy Bu, importatrice cinese, ha accolto con favore questi incontri: “Per noi è molto utile prendere i contatti in questo modo. Devo ammettere che l’organizzazione e la gestione del tasting è eccellente”. Parere favorevole anche dagli Stati Uniti. Eric Swindle, buyer texano, vede il taste&buy come un viaggio virtuale dell’Isola. “Sto conoscendo i diversi stili dei vini siciliani. Da quelli più tradizionali a quelli più moderni. Posso avere un panorama di tutta la variegata offerta della Sicilia, che costituisce un mondo del vino a sé”. Produttori e agenti commerciali sono ottimisti sui risultati. “I buyer che sto incontrando sono tutti contatti nuovi. Per noi è aumentata la probabilità di incontrarli, in modo più agevole piuttosto che riceverli allo stand”, dice Richard Scamacca, produttore della cantina Fatascià. Francesco Cuccurullo, produttore di Grottarossa Vini, conferma il successo di questo esperimento anche se lo spazio a disposizione sarebbe troppo esiguo. “Esperienza più che positiva. Assolutamente da ripetere – dice il produttore -. Il tempo a disposizione è sufficiente. Anche se un po’ ci si accavalla, perché alcuni produttori si prendono troppo tempo. La logistica è da migliorare. Si dovrebbe organizzare in uno stand più grande”.

Manuela Laiacona