Servizi speciali
Ottimisti malgrado tutto
da sinistra Michele Zonin, Valentina Argiolas, Bruno Alvisini e Davide Mascalzoni
Nonostante la crisi economica abbia investito anche il settore vinicolo provocando una riduzione dei consumi soprattutto in Italia, i produttori dello stivale si aspettano un Vinitaly d’eccellenza con una maggiore attenzione da parte dei mercati stranieri dove il vino italiano è molto apprezzato.
Il salone internazionale del vino e dei distillati, che si terrà a Verona dal 7 al 10 aprile, è un appuntamento che gli esperti vignaioli non si lasciano scappare. Ma cosa si aspettano i produttori italiani da questo Vinitaly?
Se lo aspettano più magro a causa proprio della crisi o hanno comunque delle grandi ambizioni? Michele Zonin, vice presidente di Casa Vinicola Zonin che distribuisce e commercializza i vini e spumanti a marchio Zonin e delle dieci tenute di famiglia, dice: “Ci aspettiamo una maggiore attenzione da parte dei buyer stranieri e in particolari dalle realtà quali l’Inghilterra, gli Stati Uniti e la Germania. Anche i mercati cinesi e quelli sud americani, come il Brasile - continua Zonin, delegato anche alla supervisione finanziaria e legale dell’azienda - sono molto interessanti al vino italiano che negli ultimi anni ha fatto grossi salti di qualità e il cui rapporto qualità/prezzo è eccellente. Al Vinitaly porteremo ciò che abbiamo fatto nelle tenute di famiglia nel veneto - aggiunge il vice presidente della casa vinicola Zonin - dove abbiamo raggiunto livelli eccellenti di qualità, molto apprezzati nel mercato straniero”.
Dalla regione veneta alla Sicilia, dove Bruno Alvisini direttore generale dell’azienda Fazio di Erice-Fulgatore, in provincia di Trapani, immagina un Vinitaly con minor presenze rispetto agli altri anni: “Quest’anno molti produttori e consumatori andranno alla fiera di Bordeaux e difficilmente riusciranno ad essere presenti a Verona. Nonostante tutto ce lo aspettiamo entusiasmante, con un’attenzione soprattutto da parte dei distributori cinesi. Presenteremo i vini doc Erice come il Grillo, il Catarratto e il Muller Thurgau ma anche le uve Syrah da destinare al bar o per aperitivo e un light wine”.
Benedetta Poretti, responsabile della comunicazione delle Cantine Duca di Salaparuta, a Casteldaccia in provincia di Palermo, dice: “La nostra attenzione va ai mercati esteri e l’area manager ci ha assicurato che ci saranno molti clienti. Porteremo un’edizione super limitata di un vino nuovo - spiega Poretti - per festeggiare i 180 anni della cantine Florio”. Antonio Rallo, presidente di Assovini Sicilia e patron di Donnafugata a Marsala in provincia di Trapani, è ottimista: “Abbiamo grandi aspettative riguardo ai mercati esteri - dice Rallo che parla di vendita in crescita ben oltre al dieci per cento nei primi due mesi del 2013 rispetto all’anno scorso - soprattutto il Canada, gli Stati Uniti e l’estremo oriente, la Cina, il Giappone e la Corea del sud. Alla fiera porteremo un Grillo in purezza prodotto l’anno scorso”.
Fabio Rizzoli, amministratore delegato Feudo Arancio del gruppo Mezzacorona, afferma: “Al Vinitaly non solo si discute di affari, ma ci si confronta sulla materia con gli altri produttori e si incontrano i propri clienti. Punteremo sul nostro Grillo in purezza – continua Rizzoli - e dodici anni fa, fummo i primi a scommettere su questo grande vitigno siciliano”.
Diego Cusumano, titolare dell’omonima azienda di Partinico nel palermitano, afferma: ”Guai a non essere ottimisti, abbiamo già fissato numerosi incontri con gli operatori stranieri. Il nostro Vinitaly - continua Cusimano - dura tutto l’anno, comincia a gennaio e finisce a dicembre”. Sempre in Sicilia, la tenuta Baglio del Cristo di Campobello di Licata, in provincia di Agrigento, sarà presente al Vinitaly: “Siamo ottimisti, crediamo nel nostro lavoro - afferma Carmelo Bonetta, tra i leader dell’azienda - e nel fascino del territorio isolano. I vitigni autoctoni sono particolarmente apprezzati all’estero”.
Anche Davide Mascalzoni, direttore generale di Gruppo italiano Vini, è ottimista perché nonostante il quadro sia peggiorato per il mercato italiano, il vino mantiene sempre un alto interesse: “L’anno scorso pensavamo che sarebbe andato male ma poi si è rilevato un successo, probabilmente è stata apprezzata la nuova formula che ha visto il Vinitaly svolgersi nei giorni tra domenica e mercoledì. Già da sabato, due delle nostre cantine, saranno presenti all’evento Opera Wine organizzato dalla rivista Usa Wine Spectator - afferma Mascalzoni - che viene organizzato nel Palazzo della Gran Guardia in piazza Bra per far conoscere agli operatori le 100 migliori cantine italiane”.
C’è chi invece non sa cosa aspettarsi quest’anno: “Sarà sicuramente positivo per il versante estero - dice Valentina Argiolas dell’azienda di Serdiana, nel sud delle campagne della Sardegna - soprattutto dopo la ripresa dei mercati tradizionali. Al Vinitaly, presenteremo un’edizione limitata del Turriga, per festeggiarne i vent’anni di produzione. Il vino nasce da un uvaggio nel quale predomina il Cannonau ma sposato al Carignano, al Bovale e al Malvasia nera”.
Antonella Rizzuto
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